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Il Benevento scopre le controindicazioni della rincorsa

Il mezzo passo falso col Messina rischia di cancellare i propositi di rimonta: è il fattore con cui deve fare i conti chi è costretto a inseguire

Possono un pareggio dopo quattro vittorie consecutive o il dodicesimo risultato utile di fila generare malumori? La risposta è sì, quando sei costretto a rincorrere. In una settimana densa di impegni, che ha visto disputarsi l’ultimo turno infrasettimanale della stagione, il Benevento scivola sulla classica buccia di banana quando il traguardo era ormai a un passo.

I giallorossi falliscono il filotto e, dopo i successi contro Foggia e Potenza, devono accontentarsi di un solo punto contro il Messina. Premesso che la formazione di Modica non ha rubato nulla, Fumagalli non è stato mai impensierito da Lanini e compagni e le occasioni migliori sono capitate ai siciliani, i giallorossi vedono sfumare l’occasione di potersene stare in panciolle ad assistere al match della capolista Juve Stabia.

La notizia migliore sarebbe quella di confermarsi a meno sei dalla vetta, ma per farlo servirebbe uno scivolone della prima della classe. Viceversa, a sette giornate dal termine, la strada davanti ai giallorossi tornerebbe a farsi ripida, con il rischio di dover fare i conti con un contraccolpo a livello mentale. Se Auteri ha sempre vestito i panni del pompiere, consapevole che il destino della sua squadra era nelle mani altrui, tra i giocatori molti hanno sempre ammesso di guardare al primato e di voler realizzare un sogno. L’ultimo a essere portare di questa verità è stato Paleari, non un giocatore qualunque ma uno dei capitani della Strega. Le parole dell’estremo difensore nel post partita con il Messina vanno in una direzione precisa e confermano quanto la serie C stia stretta a un gruppo ambizioso, costretto adesso a fare i conti con gli affanni e con le difficoltà di chi è chiamato a rincorre, ad essere perfetto in ogni circostanza.

Avvisaglie c’erano state già nelle uscite precedenti, ma in questo momento e a questo punto della stagione pensare di prendere due piccioni con una fava appariva francamente troppo. La conquista dei tre punti aveva fatto scivolare sotto al tappeto prestazioni non brillanti. Ci hanno pensato il Messina e l’eurogol di Frisenna a farle saltare fuori, al termine di una sfida in cui le responsabilità sono anche e soprattutto di Auteri.

Tre delle cinque sostituzioni a disposizione sono state effettuate solo a un passo dal novantesimo, quando appariva chiaro come la sua squadra fosse ormai arrivata in riserva. Le prime due, tra l’altro, hanno riguardato il reparto offensivo, a sottolineare la voglia e l’intenzione di provare a chiudere la gara. Sarebbe forse convenuto amministrare e gestire il finale di partita diversamente, ma il senno di poi ha solo l’effetto del sale su una ferita fresca e aperta che rischia di lasciare strascichi sul morale della Strega. Spetterà proprio ad Auteri trovare la cura adesso che il Benevento ha scoperto le controindicazioni della rincorsa.

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