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Fumagalli carica il Messina: “Nessuna differenza col Benevento”

Il portiere dei peloritani: "Se qualcuno avesse guardato la partita senza conoscere la classifica, avrebbe pensato che al secondo posto ci fossimo noi e non loro"

Il pareggio conquistato contro il Benevento ha dato ulteriore fiducia al Messina, ma ha anche aumentato la rabbia per il ripetersi di episodi arbitrali controversi. E’ ciò che emerge dalle parole di uno dei leader della formazione peloritana, Ermanno Fumagalli, intervenuto nella trasmissione Antenna Giallorossa: “Al Vigorito abbiamo offerto una bella prestazione – le dichiarazioni del portiere giallorosso, riportate da MessinaSportiva.itcontro una squadra forte, costruita per vincere, che non so quanti soldi ha speso. In campo la differenza non si è vista: se qualcuno avesse guardato la partita senza conoscere la classifica, avrebbe pensato che al secondo posto ci fosse il Messina. Abbiamo prodotto un grande calcio, continuando a giocare nonostante i torti che continuano a danneggiarci”.

Proprio questa è la nota dolente: “Gli arbitri si giocano tanto, perché qualcuno punta a essere promosso nella categoria superiore. Però anche noi ci giochiamo tanto sul campo e le società fanno sacrifici. Vedo che contro di noi subentra sempre un po’ di prepotenza: anche quando chiedi un confronto, hanno sempre la risposta secca e se non stai attento ti buttano fuori. Non capiscono che con il dialogo i giocatori ti ascoltano e sono collaborativi”.

Rivedendo le immagini delle ultime partite, Fumagalli non riesce a darsi pace: “Sono episodi chiari, si tratta di errori clamorosi. Contro il Crotone c’era l’arbitro Nicolini della sezione di Treviglio (che sabato arbitrerà il Benevento a Giugliano, ndr). Mi dicono sia alle ultime partite della carriera perché non è riuscito a fare il salto. Il fallo su Rosafio era impossibile da non vedere, aveva spostato la palla dall’altra parte. Anche il Benevento è una squadra forte che non aveva bisogno di favori. Noi siamo il Messina, con tutto il rispetto non la Gelbison o il Monterosi, abbiamo dietro un grande nome, non capisco perché vi sia questa paura nei nostri confronti di fischiare e in una scelta mezza e mezza decidano di lasciar andare”.

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