Non tutte le partite sono uguali: la vittoria contro il Messina ha fatto diventare la squadra di Dellisanti immortale nei cuori degli amanti della Strega
Non tutte le partite sono uguali. Quella del 13 giugno 1999 finisce di diritto nella storia del Benevento Calcio. Dopo aver perso due finali per la promozione in C1, la Strega ci riprova per la terza volta consecutiva, contro l’avversario sulla carta più forte di tutti: il Messina di Cuoghi che nella regular season aveva mancato la promozione diretta per un soffio. La sfida si gioca allo stadio Via del Mare di Lecce, già teatro l’anno precedente della bruciante sconfitta con il Crotone. Stavolta, però, il finale è diverso.
Perché il Benevento di Dellisanti – ma anche di Pedro Mariani, Sasà Bertucelli e Ciccio Marra – sfata finalmente il tabù play off e non fallisce l’appuntamento con una vittoria fortemente voluta da squadra e città, strette in un unico grande abbraccio. La gara si mette in salita, con il Messina che si porta in vantaggio a inizio ripresa grazie a Scaringella. La Strega però trova la forza per reagire e ristabilisce la parità dopo appena quattro minuti, con il solito Bertucelli.
Si va ai supplementari e lì sale in cattedra Rosario Compagno. Un palermitano che condanna il Messina: lo fa con il destro, lui che era un mancino naturale, al 109′ di una sfida infinita che consegna al Benevento la promozione in C1. Al triplice fischio, può esplodere finalmente la gioia di squadra diventata immortale nei cuori degli amanti della Strega.