Il tecnico giallorosso: “Il rimpianto è legato al minuto 83 di Cittadella, perché ci ha tolto anche la speranza”

“Il rammarico è tanto, perché a Cittadella all’83’ eravamo 1-1 e abbiamo preso quel gol che ci ha distrutto e che ci ha tolto la speranza. Siamo matematicamente retrocessi, chiedo scusa alla piazza anche a nome della squadra, perché so cosa provano i tifosi e la piazza in questo momento. Chiedo scusa perché non ce l’ho fatta”

“Ce l’ho messa tutta, ma serviva veramente un miracolo. Non ho tante parole perché sono legato a questa città e la tristezza che ho dentro è tanta. Mi sento di ringraziare tutta la gente che ha lavorato con noi in questi momenti, perché anche loro hanno sofferto molto in questa situazione. Purtroppo sono quelle annate irripetibili che nello sport possono verificarsi”

FUTURO – “Oggi è talmente un giorno nero che non mi va di pensare a quello che sarà domani. Io so per esperienza che quando si vince ci si gode la giornata, oggi piango perché è una giornata molto triste. La cosa che mi conforta un po’ è che comunque alla fine questi ragazzi mi hanno seguito”

ANALISI – “Succedono le annate negative, ma per la rosa che ha il Benevento nella peggiore delle ipotesi avrebbe dovuto finire il campionato a metà classifica. Faccio fatica a trovare una spiegazione, perché l’ultimo posto è troppo eclatante per una squadra del genere”

RITORNO IN ITALIA – “Vorrei cancellare il minuto 83 di Cittadella-Benevento, perché c’erano dodici minuti a disposizione e avremmo potuto vincerla, sarebbe stato tutto diverso. La cosa che mi ha dato fastidio è che il gol è stato solo demerito nostro, questa è la rabbia principale”

SCELTE – “Rifarei tutte le scelte perché sono state date dal momento e dalla necessità di capire di cosa aveva bisogno la squadra. Capisco che a qualcuno non siano andate bene, ma il mio mestiere è fare le scelte. Ho salutato i ragazzi perché per l’impegno mi hanno dato il massimo e da loro ho ricevuto un abbraccio. Questa retrocessione mi fa male tanto e potevo anche io evitarla”

PERSONALITA’ – “Il curriculum della rosa del Benevento non mi fa pensare a un problema del genere. Le pressioni c’erano e ci sono state, perché siamo stati sull’orlo del baratro, ma siamo riusciti sempre a reagire”

SCETTICISMO – “Normale lo scetticismo iniziale, ho voluto dimostrare di avere qualche valore. Ho trovato un ambiente eccezionale, mi sono attaccato molto a chi lavora per questa squadra e anche ai tifosi, perché non c’è una persona che non mi abbia ringraziato. Non so quello che sarà il futuro. Ringrazio tutti, anche la stampa che mi ha supportato in questa situazione difficile”

MOTIVAZIONI – “Vincendo a Perugia eviteremmo l’ultimo posto è una spinta in più. Alla squadra prima della partita ho fatto vedere due cose: la classifica e il gol preso a Cittadella per dare una motivazione in più. Lo stesso dovremo fare anche a Perugia, anche se troveremo un ambiente pronto alla guerra”

MINUTI FINALI – “Ero indemoniato, perché non volevo perdere questa opportunità”

SIMY E LA GUMINA – “Non ce l’ho con loro, sono state semplicemente delle scelte. Faccio quello che deve fare un allenatore quando ha una rosa di 25 giocatori: trovare giocatori che potessero darmi qualcosa in più”