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Le pagelle del Benevento: Karic disastroso, Ferrante mai cinico

I giudizi sulla prestazione dei giallorossi nel derby: la difesa cade sull'unica occasione avversaria. Manca la scossa dalla panchina

All’Avellino basta un gol di Patierno per superare il Benevento e aggiudicarsi il derby. Al “Vigorito” la squadra di Andreoletti cade sull’unica occasione costruita dai lupi senza mai riuscire a cambiare il proprio destino, anche con la spinta nel finale di partita. Il tecnico dei giallorossi sceglie il doppio centravanti ma il muro avversario non crolla, blindando i tre punti.

Tra le fila della Strega sotto accusa il reparto arretrato nell’occasione del gol del ko. Male anche Karic, tra i peggiori, sprecone invece Ferrante nelle occasioni clou costruite dalla Strega.

Queste nel dettaglio le pagelle del Benevento:

PALEARI 6 – Sfiora soltanto il pallone calciato da Gori che diventa un assist per Patierno, vincente. Poi l’Avellino costruisce poco e deve farsi vedere solo sulle uscite alte o nella costruzione dal basso. Pochi rischi coi piedi, cercando l’essenziale.

EL KAOUAKIBI 5 – Serata in salita la sua, sempre più ripida. Dietro suda tantissimo nel provare a limitare il diretto avversario che sa come sorprenderlo, lasciandolo sul posto. Male anche nel fraseggio, sbagliando troppo spesso il suggerimento per il compagno.

TERRANOVA 6 – Disinnesca i palloni disegnati per Gori e Patierno cancellando ogni rifornimento e azzerando il potenziale offensivo dei lupi. Ma basta una sola occasione all’Avellino per portare a casa i tre punti e lì non è perfetto (74′ CIANO 5: Non la svolta sperata da Andreoletti: innocuo nell’assalto del finale).

BERRA 5 – C’è soprattutto lui sul luogo del delitto nel derby: prima legge malissimo i movimenti di Patierno, complice il posizionamento errato, poi lo lascia lì al momento del tiro vincente. Qualche rischio nell’uscita con la palla completano la serata no del difensore giallorosso.

IMPROTA 6 – Tra i più propositivi, considerando la spinta del Benevento soprattutto dalla fascia destra. Non punge né dal cross né cercando l’uno contro uno ma è sempre un fattore insidioso quando si innesca in velocità, cercando il cambio di passo. Dettagli da limare nell’ultimo passaggio.

KARIC 4 – Con la giocata sbagliata del ko apre una serata in caduta libera che lo estromette completamente dal match. Pasticcia ogni pallone toccato, spegnendo l’approccio giallorosso e consegnando all’Avellino l’occasione per rilanciarsi. Disastroso (61′ TALIA 6: Si presenta con un gran destro da fuori e con tanta voglia d’incidere, ma non basta).

AGAZZI 5,5 – Regge bene l’onda d’urto dell’Avellino, gestita senza pressioni. Ottima la lettura in fase d’interdizione, ciò che manca è il cambio di passo nella ripresa e il pallone in grado di tagliare la linea avversaria. Con i ritmi alti tende a uscire dal match (74′ BOLSIUS 5: Non lascia il segno a gara in corso, una delle sue caratteristiche più interessanti. Segnale di un momento in cui serve una vera svolta).

PINATO 6 – Pochi minuti di campo e buone impressioni prima del ko che lo esclude dal derby. Un peccato (19′ TELLO 5,5: Dentro col piglio giusto e un gran pallone per Ferrante. La sua gara vive di flash ed è viva soprattutto nel primo tempo, poi troppe luci spente nel momento dell’assalto).

MASCIANGELO 5,5 – Con la Strega che spinge soprattutto a destra i suoi compiti si riducono drasticamente, con pochi palloni roventi da gestire. Fatica nel puntare l’uomo con efficacia e ha il merito di regalare un gran pallone a Ferrante, sprecato in un’ottima posizione.

FERRANTE 5 – Un colpo nel primo tempo disinnescato da Ghidotti e un rigore in movimento nella ripresa, ciccato completamente. Sul suo piede le occasioni migliori, lì dove servono lucidità e freddezza. Missione fallita, tra mille rimpianti (74′ SORRENTINO 5: Mossa disperata di Andreoletti che non disegna messaggi efficaci. Ingenuo, ancora acerbo nella gestione dei palloni difficili).

MAROTTA 5,5 – Lottatore puro che scatta su ogni pallone per provare a rallentare la costruzione avversaria. Lavora tanto, e bene, nelle fasi offensive in cui però manca l’ultimo tocco, letale. Soporiferi i suoi tentativi di svolta, anche col gran pallonetto disegnato nel finale e disinnescato sulla linea.

ALL. ANDREOLETTI 5 – Osa il doppio centravanti, una mossa che condiziona il tentativo di svolta dalla panchina lì dove la coperta è corta. Perde subito Pinato e deve reinventarsi con Tello per non perdere gamba e incisività. Cade sull’unica occasione costruita dall’Avellino, senza poi riuscire a scardinare una squadra blindata in difesa. E come se non bastasse accumula anche un’altra dose di sfortuna. Momento complicato e con due ko pesanti sulle spalle.

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