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Dal successo di Ferrara al primo tempo di Bari: viaggio nei miraggi salvezza del Benevento

Il Sannio Quotidiano ripercorre i nove mesi che hanno consegnato l’illusione di poter cambiare il destino della Strega

Una fine annunciata che si è consumata al Tombolato nell’ultima possibilità per tenere in vita il campionato della Strega. Una retrocessione materializzata con una sconfitta che ha riassunto in 90’ tutte le difficoltà incontrate dal Benevento sul proprio cammino in questa stagione. Un’avventura partita col piede sbagliato ma che, nonostante tutto, ha incrociato le possibilità di un riscatto in diverse fasi del campionato, lì dove è riuscita a trovar spazio più volte l’illusione di una salvezza raggiungibile con o senza patemi d’animo ma che ha solo alimentato la speranza di aggrapparsi ad un traguardo in realtà lontano anni luce.

Dalla vittoria contro la Spal che sembrava aver allontanato crisi e fantasmi all’approccio del San Nicola contro il Bari giocato con la voglia di cambiare finalmente il volto del proprio campionato. Il tutto passando per il doppio colpo consecutivo contro Parma e Cittadella, il nuovo corso segnato da Stellone e l’ultima speranza di Agostinelli prima di mollare definitivamente la presa: il leitmotiv giallorosso ha incrociato nei suoi mesi più complicati il miraggio di un cambiamento, salvo poi ritrovarsi sommerso dai soliti ostacoli in grado di intrappolare il Benevento senza concedere vie di scampo. Il pareggio di Marassi contro il Genoa, in quello che si è rivelato come un primo ultimatum per Fabio Caserta, aveva consegnato alla Strega un messaggio importante sul proprio campionato: sofferenza e sacrificio sarebbero stati i particolari ricorrenti in tutta la stagione giallorossa.

Due vittorie contro Frosinone e Venezia, due sconfitte contro Cagliari e Brescia e il sipario sulla gestione del tecnico calabrese, sostituito da Fabio Cannavaro tra i riflettori di una scelta futuristica rivelatasi poi fallimentare. Due pari opposti per situazioni e sfumature nelle prime due gare, poi il primo tempo contro la Ternana che sembrava in grado di proiettare la Strega verso un’altra dimensione completamente polverizzata nella ripresa, in un campanello d’allarme fondamentale per il momento sannita. La nuova risposta positiva nel pari casalingo contro il Pisa capace, nonostante tutto, di ridare nuova luce alla Strega rinata a Ferrara e col pari in rimonta a Reggio Calabria. Contro Parma e Cittadella la sensazione di una posizione di classifica addirittura troppo stretta per le possibilità messe in campo dal Benevento nella più tragica delle illusioni, capace di modificare i contorni della realtà delle cose.

La sconfitta contro il Perugia ha riportato tutti coi piedi per terra accendendo i soliti interrogativi, tornati a bussare alla porta della Strega anche dopo il pari di Cosenza. E poi il nuovo progetto di Stellone, il piano di rinascita stipulato con la quota salvezza da raggiungere e il successo contro il Brescia, utile ad alimentare sogni ancora timidi. Sudtirol e Pisa a rispedire la Strega tra i soliti tormenti, poi il primo approccio di Bari disegnato per cercare di assestare una reazione al proprio cammino. Nel momento delle sue finali più pesanti però il Benevento si è dissolto, senza più riuscire a tirar su la testa: contro la Spal il colpo di grazia, poi l’arrivo di Agostinelli in uno scenario già disperato che ha consegnato ai giallorossi l’ultimo miraggio di una stagione drammatica, costruita anche sulle illusioni.

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