
L’instabilità tecnica, associata a quella medica, ha contribuito a un andamento disastroso: muscolari la maggior parte degli stop fisici
Non si può certamente dire che il Benevento sia rimasto con le mani in mano. In quanto a cambiamenti e a rivoluzioni, la società giallorossa non si è fatta mancare niente in questa stagione, anche se spesso e volentieri scelte fatte per provare a migliorare lo stato delle cose, si sono poi rivelate peggiorative. Il recente ribaltone che ha interessato lo staff sanitario (leggi qui), con l’addio del dottore Angelo Gioffredi e del dottore Stefano Salvatori e la conseguente definitiva promozione di Walter Giorgione, è solo l’ultimo (si spera) di una lunga serie.
Di professionisti se ne sono alternati parecchi dalle parti di via Santa Colomba, ma non sono stati certamente riscontrati grossi benefici. Basti pensare che solo nella stagione in corso il Benevento Calcio ha avuto nel proprio staff sei medici (l’attuale responsabile Franco De Cicco, i medici sociali Enrico D’Andrea, Angelo Gioffredi, Raffaele Fuiano e Walter Giorgione, il consulente esterno Stefano Salvatori), sette fisioterapisti (Ernesto Galliano, Massimo Buono, Davide Schiavone, Simone Sigillo, Luca Lepore, Giorgio Policastri e Silvano Cotti), e cinque preparatori atletici (Francesco Chinnici, Aldo Reale, Jordi Garcia, Adriano Bianchini e Alessandro Lorenzo Riela).
Un totale di 18 figure, numero che evidentemente non è stato sufficiente per mettere un freno a un’emergenza infortuni che, a un certo punto della stagione, ha assunto contorni drammatici. Basti pensare che nel campionato in corso il Benevento ha dovuto fare i conti con ben 45 contrattempi fisici che hanno interessato praticamente tutti gli elementi della rosa, eccezion fatta per cinque di loro (Manfredini, Pastina, Tosca, Improta e Karic sono gli unici a non aver saltato partite a causa di problemi fisici). Se si pensa che la maggior parte di questi infortuni sono di natura muscolare (27 su 45), evidentemente non tutto può essere addebitato alla sfortuna. Probabilmente può aver inciso anche l’instabilità generale, non solo tecnica (visti i quattro allenatori cambiati), ma pure nello staff medico. Su questo bisognerebbe riflettere.
