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L’Italia Under 17 sfida l’Irlanda del Nord, Nunziante cerca spazio: “Un orgoglio essere in azzurro”

Il portiere del Benevento si racconta: "Stare qui un'emozione unica"

Dopo aver rifilato un netto quattro zero a San Marino, torna in campo l’Italia Under 17 di Alessandro Nunziante. Gli azzurrini saranno di scena a Santarcangelo di Romagna, dove sfideranno l’Irlanda del Nord che al debutto nella competizione è stata sconfitta per 2-0 dalla Grecia. Il promettente portiere di proprietà del Benevento – rimasto in panchina nel match d’esordio – spera in una chance dal primo minuto.

Intanto, alla vigilia della sfida, Nunziante ha concesso un’intervista a Calciomercato.com: “Stare qui è un’emozione unica – ha dichiarato – Sono nel giro della Nazionale da due anni, ho iniziato in Under 15, poi U16 e ora mi hanno chiamato in Under 17. Nel mezzo ho avuto un brutto infortunio con lesione del menisco, sono rimasto fuori per 4 mesi”.

L’infortunio è stata una brutta botta: “Appena l’ho saputo è come se mi fosse crollato il mondo addosso. Una brutta botta, ma ho sfruttato quel periodo per migliorare e potenziarmi a livello fisico. Ne approfitto per ringraziare gli staff della Nazionale e del Benevento che mi hanno seguito. Mi sono fatto male in allenamento, a dicembre scorso. Poi pensando non fosse nulla di grave ho giocato sul dolore e la situazione è peggiorata”.

Ora però Nunziante lavora per recuperare il tempo perso e per bruciare le tappe, come dimostra l’esordio tra i professionisti in occasione della gara di Coppa Italia contro il Giugliano: “Due giorni prima il mister dei portieri Chiavelli mi ha accennato qualcosa dicendomi che c’era questa possibilità. Mi ha spiegato di stare tranquillo e di fare quello che provavamo tutti i giorni in allenamento, ma io ero sereno, non mi sentivo agitato. Per me è un grande orgoglio vedere i mei genitori già soddisfatti di quello che sto facendo. Un’emozione bellissima, li ripaga di tutti i sacrifici che hanno fatto negli anni”.

Il giovane portiere del Benevento ha la fama di essere un pararigori: “In prima squadra c’è uno studio più approfondito sui rigoristi, in Primavera gioco più sul fattore psicologico perché non abbiamo molti video a disposizione. Mi concentro sugli occhi del rigorista: se mi guarda cerco di stare il più fermo possibile fino alla fine e poi battezzare l’angolo, perché vuol dire che non tirerà troppo angolato; se invece non mi guarda vuol dire che tirerà più forte e a quel punto cerco di indovinare subito il lato. Mi baso sui video che ho avuto a disposizione, mi tuffo sul lato dove ha calciato più volte. Prima, cerco di infastidire il rigorista in qualche modo, muovendomi sulla linea o cercando di parlargli”.

Immancabile il passaggio sul suo idolo: “Donnarumma. Per me è un portiere formidabile. Lo seguo da quando ha debuttato col Milan a 16 anni. Io ne avevo otto, e già lo studiavo. L’ho sempre visto con occhi diversi rispetto agli altri, oggi quando posso guardo anche qualche suo allenamento su Youtube. Il suo punto di forza è tra i pali, essendo molto grosso cerca di ricoprire più spazio possibile. Io fortunatamente ho un fisico simile al suo, sono alto 194 cm e cerco di sfruttare questa caratteristica”.

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