Un punto da non sottovalutare quello che il Benevento porta a casa dallo “Zaccheria” contro il Foggia. Uno 0-0 che racconta la solidità difensiva dei giallorossi contro un avversario che in casa è riuscito spesso a imporsi nel suo inizio di campionato, rallentato dalla morsa della Strega. Positiva ancora una volta la prova del pacchetto arretrato di Andreoletti che ha corso pochi rischi e che ha limitato al massimo i problemi.
Bocciato Kubica da trequartista, posizione ibrida che non ha permesso al polacco di dare il meglio né in attacco che alla linea mediana. Isolato Ferrante in attacco, in difficoltà Improta soprattutto nel primo tempo come Karic sull’out opposto.
Queste nel dettaglio le pagelle del Benevento:
PALEARI 6 – L’intervento più complicato sulla conclusione di Schenetti che disinnesca tuffandosi alla sua sinistra, coprendo il palo lontano. Una smanacciata sul tirocross del 7 rossonero e un mezzo pasticcio dal rinvio nel primo tempo, complice la foga di far ripartire l’azione. Sono 6 i clean sheets stagionali: mica male.
EL KAOUAKIBI 5,5 – Nell’occhio del ciclone soprattutto nel primo tempo, quando è costretto da solo a tenere a bada sia la fascia mancina del Foggia che la verve di Tonin, osso duro da marcare. Qualche rischio di troppo anche sui palloni più semplici fino all’ultimo secondo, alternando anche giocate di qualità.
PASTINA 6,5 – Punto di forza di una difesa che sa aggrapparsi al suo tempismo, come sulla doppia occasione avversaria murata in posizione pericolosa. Protagonista nell’uno contro uno e nel leggere l’anticipo per allontanare i pericoli dalla sua area di rigore, senza complicazioni.
BERRA 6,5 – Altra gara sontuosa di una delle certezze di questa stagione. Il Foggia cerca poco la sua fascia ma nei rari momenti in cui accelera da lì non trova mai spazi, tutti divorati da un braccetto che nel reparto arretrato sa far tutto e in ogni posizione. Perla rara.
KARIC 5,5 – L’approccio interessante in alcuni tratti della ripresa arriva dopo un primo tempo trascorso in salita perenne, senza dare contributi né al reparto avanzato né alla sua difesa. La giocata più interessante sul pallone costruito per Bolsius, poi ciccato dall’olandese.
TALIA 6,5 – Non ci sono più sorprese tra le sue prestazioni, nonostante avversario e clima tali da rischiare di ridurre i suoi standard giallorossi. Lavora nel buio ma lo fa sempre con l’intuizione giusta, gestendo anche gli spunti mancati del compagno di reparto. Punto di riferimento per questa Strega.
AGAZZI 5,5 – Qualche segnale interessante dal suo primo tempo è arrivato, anche nelle fasi di recupero. Condizione che resta però un macigno sulle sue spalle trascinato a fatica: oltre l’ora di gioco si spegne ed esce dalla partita, senza mai cambiar passo. Migliora, ma a piccoli passi.
IMPROTA 5,5 – Contro il Sorrento lampi del vero Improta in zona offensiva, oggi un passo indietro tra i suoi standard. Non cambia mai il suo scenario, costretto sempre a rincorrere il diretto avversario. Serata complicata mitigata solo dal secondo tempo in crescita.
CIANO 6 – Un palo che grida vendetta: sono aggrappati tutti lì i rimpianti della Strega allo “Zaccheria”. Da attaccante detta pochi riferimenti efficaci ma ha sul mancino l’arma che può spaccare il match. Manca il traguardo ma resta una possibilità da non sottovalutare.
KUBICA 5 – Né trequartista né mezzala, sa solo quello che non è. Non la miglior partita per testarlo ancora in quel ruolo dove non aveva dato segnali confortanti. Non lega i reparti, non detta giocate né strappa verso i venti metri: serataccia la sua (58′ MASCIANGELO 6: Bada al sodo per accompagnare la nave in porto senza strafare. Massimo risultato dosando gli sforzi).
FERRANTE 5,5: Una delle serate più complicate in questo inizio di stagione. Fatica nel farsi largo tra le maglie rossonere, schermato su ogni suggerimento. Lotta in fase di costruzione ma non ha rifornimenti né armi per provare a colpire (58′ BOLSIUS 5,5: Pasticcia un’azione d’oro dei suoi in un momento chiave del match. Qualche segnale incoraggiante ma senza lampi).
ALL. ANDREOLETTI 5,5 – Kubica trequartista continua a non convincere così come la scelta di rinunciare a Ferrante, depotenziando il reparto avanzato. Paga un po’ l’emergenza infortuni soprattutto a centrocampo chiudendo con 2 cambi a referto e un altro clean sheet da tenersi stretti.