I giallorossi perdono anche la partita che avrebbero dovuto vincere. Al 90′ scatta la contestazione dei tifosi sanniti

Ora manca solo il conforto della matematica per sancire un verdetto già scritto. Il Benevento perde anche la partita che avrebbe dovuto vincere e dà un calcio anche alle ultime speranze di salvezza. Pure la Spal passa al Vigorito (3-1 il risultato finale, nona sconfitta interna in stagione) e per la Strega si apre la botola dell’inferno del ritorno in Serie C, a distanza di sette anni dall’ultima apparizione.

Doveva essere la partita della vita, si è trasformata invece nel terminale della malinconia per una squadra incapace di aggredire nel modo giusto un match di vitale importanza. La Spal ha meritato la vittoria semplicemente perché ha dominato la gara dal primo minuto, mettendoci più voglia, più idee e soprattutto creando più occasioni per segnare, cosa che è riuscita a fare alla mezzora con Prati.

Solo sotto di un gol, la formazione giallorossa ha reagito e ha trovato immediatamente il pari con un sinistro di Foulon da posizione defilata. Episodio che avrebbe potuto portare l’inerzia della partita a favore del Benevento che però nella ripresa riesce a fare peggio di quanto fatto nei precedenti 45 minuti.

Non a caso, alla Spal basta un quarto d’ora per riportarsi avanti con Celia e per poi chiudere i giochi con l’ex Gabriele Moncini (il cui cartellino resta per altro di proprietà del club giallorosso). Finisce nel peggiore dei modi e con l’aperta contestazione dei tifosi della Curva Sud che, dopo aver sostenuto incessantemente la squadra, hanno rivolto cori inequivocabili ai protagonisti in campo.