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Stellone carica il Benevento: “Con la Spal la partita della vita: conta solo vincere”

Le parole del tecnico giallorosso a due giorni dalla sfida cruciale del Vigorito contro la Spal di Massimo Oddo

A due giorni dalla sfida delicata del Vigorito, il tecnico giallorosso Roberto Stellone ha presentato in conferenza stampa il match salvezza del suo Benevento contro la Spal. Una partita cruciale per il destino della Strega, in corsa per coltivare speranze salvezza in Serie B.

INFORTUNATI – “Veseli si è allenato regolarmente, Tello l’altro ieri ha avuto un problema alla caviglia ma nel test di oggi ha lavorato regolarmente. Abbiamo recuperato tutti”.

SPAL – “Quella di lunedì è la partita della vita. La affrontiamo tutti insieme per vincere senza calcoli: si guarda quante partite servono per salvarsi ma lunedì conta la partita con la Spal, senza fare calcoli bisogna vincere. Per noi, per toglierci dalla testa quello che ha una squadra che in sei partite non ne ha vinta nessuna. Una squadra che in 15 partite ha vinto una sola volta: la testa di questi ragazzi non può essere libera. È troppo importante da giocare con equilibrio e la giusta cattiveria, senza andare all’arrembaggio dall’inizio perché se ti sbilanci è difficile rimediare. Non ci è mai successo di sbloccarla tranne che col Brescia, nelle ultime 4 veniamo da buone prestazioni contro Ternana, Como. Contro il Pisa è da dimenticare ma ripartiamo dall’aspetto positivo del primo tempo col Bari”.

MODULO – “Sul modulo devo ancora decidere, conta come ti muovi in mezzo al campo e dobbiamo vedere anche loro come giocheranno. Dobbiamo essere organizzati in tutte le situazioni della gara, affrontarla col sangue agli occhi per noi, le nostre famiglie, il presidente e i tifosi. Una partita determinante, non posso pensare a un risultato diverso dalla vittoria. Serviranno voglia, impegno, corsa, sacrificio, entusiasmo per superare il momento negativo: solo la vittoria ci può far sperare per il resto delle partite”.

EL KAOUAKIBI – “Si è allenato oggi con la squadra, è fermo da due mesi e non può partire dall’inizio. Bisogna stare attenti, c’è il rischio che possa farsi male di nuovo. Glik e Ciano stanno bene a livello clinico e faccio i complimenti ai preparatori ed è ovvio che non hanno i minuti nelle gambe. In questa partita mi serve gente pronta, quando un giocatore è fermo da 2-3 mesi non ha i 90’ e magari partendo dall’inizio con due-tre scatti va in difficoltà per recuperare. Per El Kaouakibi è un discorso muscolare e bisogna stare un po’ più attenti”.

POST BARI – “Sono 11 anni che faccio questo mestiere e l’avevo fatto in precedenza da calciatore. Non c’è una regola sulle settimane di lavoro dopo partite come quella di Bari. Bisogna capire certe dinamiche sui giocatori, la formazione che scenderà in campo è in base all’avversario, al modulo, a cosa ho visto in settimana, è studiata insieme ai collaboratori su tutti gli aspetti, vediamo i dati, come stanno o come hanno recuperato”.

GOL – “È evidente che non siamo una squadra che fa gol, che mette sotto gli avversari con tanti tiri a partita. È difficile ribaltare questo andazzo, non è detto che può cambiare mettendo tanti attaccanti. Dobbiamo avere equilibrio, essere ficcanti nelle occasioni che ci lasceranno e avvelenati nelle occasioni che avremo. La cosa più semplice per me è capire i momenti della partita. Le partite si vincono anche con un tiro da 30 metri o con un gol da calcio d’angolo, ma sarà fondamentale non andare sotto”.

CENTROCAMPO – “In mezzo abbiamo Schiattarella, Karic, Kubica, può farlo anche Koutsoupias. Dobbiamo metterli nella posizione giusta, stanno bene, è stata una settimana lunga, di tensioni, vogliamo uscire insieme da questa situazione. Ho visto una settimana dove c’è stato impegno per mettermi in difficoltà nelle scelte”.

ASPETTO MENTALE – “Oggi non abbiamo una tranquillità mentale da permetterci di fare trame di passaggio, palleggio, rotazioni, non esiste. Già in B è difficilissimo, poi con la non tranquillità di una squadra che in 31 partite ha vinto 7 volte non c’è. È un discorso mentale, in queste 8 partite non siamo riusciti a scavallare, ci abbiamo provato. Con 4 vittorie in queste partite sarebbe cambiato totalmente il giudizio, ma l’aspetto mentale è difficilissimo da allenare. Ti torna quando vinci, quando ti sblocchi”,

ESPULSIONI – “Preoccupato per il numero di espulsioni? Vediamo realmente cosa è accaduto. A Bari la prima ammonizione di Acampora è regalata, la seconda è da giallo e questo nervosismo può portare a queste cose. L’altra espulsione di Tello è su due falli inesistenti, non è che le ammonizioni prese sono state giuste. In 8 partite abbiamo fatto 127 falli e subiti 125, non siamo più fallosi degli altri però abbiamo preso 34 gialli contro 17, 7 espulsioni contro 1. E non siamo una squadra così feroce o cattiva, ci sono falli e falli, alcuni sono ingenui, non sto dicendo che sono tutti inventati. Alcuni potevamo evitarli, però c’è un dato che mi dà un po’ fastidio, però senza alibi dobbiamo cercare di portare a casa i tre punti. Ci può sempre stare il discorso della matematica ma diventerebbe ancor più difficile di quello che già è”.

LEADER – “Leader non ci si diventa in un giorno, dovrebbero essere tutti di se stessi e della squadra. In una stagione chi sta facendo sempre meglio degli altri ha più autostima e diventa un giocatore di coraggio che si fa dare la palla. Oggi non facciamo in tempo ad analizzare il perché il Benevento è in questa situazione, sono tanti i motivi, sono diversi e non facciamo in tempo ad analizzare o a migliorare. Dobbiamo solo lavorare, provarci e crederci”.

ATTACCO – “Carfora e Pettinari insieme lunedì? Sì”.

VIGORITO – “Il presidente sta vicino alla squadra come un padre quando i figli hanno dei problemi. È presente, con la sua presenza, con dei messaggi o con una telefonata. Vive questa situazione da primo tifoso e anche dopo Bari ci ha detto di stare a testa alta e di provarci. Se si molla diventa difficile anche fare un passaggio”.

RESPONSABILITA’ E SENATORI – “L’allenatore è responsabile tanto quanto i giocatori. Non sono dell’idea di dare troppe pressioni ai giocatori, tutti ci tengono a fare bene. Non mi piace per niente staccarmi, io sto con loro, soffro con loro. Devo analizzare, vedere allenamenti, partite, ma dire “Ora pensateci voi” è come dire “Io non posso fare più niente”. Ai senatori si dice qualcosa di diverso ma scaricare troppo può avere l’effetto contrario. Devono avere un allenatore che comunica in una certa maniera e non che si stacca”.

MEDIA CASALINGA – “In 8 partite ne abbiamo giocate 5 fuori e 3 in casa. Se vinciamo questa portiamo a casa in 4 partite casalinghe 7 punti. Non è una brutta media, di tutte le altre squadre in lotta con noi siamo l’unica con 4 in casa e 3 fuori. Oggi in questo momento conta poco. Erano partiti con altre ambizioni, altro mercato, cambiato tre allenatori anche loro. Anche per loro la partita della vita, cercheremo di vincere sia noi che loro perché un pareggio diminuirebbe le possibilità di salvezza. Una partita non bella che può diventarlo se vai in vantaggio o vinci”.

PASQUA – “Pasqua? Si fanno un pranzo normale, ci alleniamo un pomeriggio per evitare un pranzo troppo lungo. Andare in ritiro un giorno in più diventava ancora più pesante, pensi ancora di più alla partita e meno ci pensi e meglio è”.

CARTELLINI – Retropensieri sulle espulsioni o un disegno alle spalle del Benevento? Non riesco a capire il motivo, non penso. Spero di no, non vedo il motivo perché dovrebbe essere così. Non penso alla malafede, non voglio pensarci anche perché non vedo il motivo”.

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