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Avversari Benevento – In B scoppia il caso Reggina: Irpef non pagata, club sul piede di guerra

La società calabrese non ha rispettato la scadenza del 16 febbraio per il no del Tribunale: ora rischia di aprirsi un contenzioso

E’ stata una riunione particolarmente agitata quella di mercoledì. La Lega si è ritrovata per definire il programma di play off e play out e la data d’inizio del prossimo campionato (qui i dettagli), ma nelle stanze di via Rosellini è finita una questione assai più scottante. E’ quella che riguarda la Reggina che non ha rispettato la scadenza del 16 febbraio relativa al versamento dell’Irpef: il club calabrese avrebbe dovuto pagare 2,8 milioni di euro al Fisco, ma non l’ha fatto e per questo motivo dovrebbe essere deferita e poi andare incontro a una penalizzazione di due punti, da scontare nella stagione in corso. Questo almeno prevedono le norme federali.

C’è un ma, perché la Reggina è sotto concordato del Tribunale per la ristrutturazione del debito ereditato dalla precedente gestione. Di conseguenza, ogni spesa ha bisogno dell’autorizzazione del giudice: il via libera finora è sempre arrivato per l’ordinario, ma per i contributi da versare entro il 16 febbraio c’è stato il diniego della sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Calabria, perché “i crediti contributivi e tributari non rientrano tra quelli essenziali per la prosecuzione dell’attività d’impresa”.

Ed è a questo che si appella il club calabrese, sicuro di essere dalla parte della ragione. Le altre società cadette vogliono vederci chiaro, non solo quelle in corsa per la promozione, ma anche quelle attualmente coinvolte nella lotta per non retrocedere, perché nel caso in cui non dovessero essere rispettate le altre scadenze federali, allora la Reggina potrebbe anche andare incontro all’esclusione dal campionato, riducendo così il numero delle retrocesse in Serie C.

I club di B sono sul piede di guerra, come confermano le parole di Giuseppe Corrado, presidente del Pisa: “Quella della Reggina è una cosa che non fa bene al calcio – ha dichiarato a Sestaporta.news – . nel caso in cui ci fossero regole che non dovessero essere rispettate. Abbiamo chiesto che la Lega e la Covisoc illustrino la situazione e lo stato vero dell’arte, per capire come si stanno svolgendo i fatti, perché attualmente siamo un po’ perplessi. Uno dei principi sacrosanti è quello della lealtà sportiva. Mi è piaciuta molto la dichiarazione fatta a un convegno dal Ministro Abodi nei giorni scorsi, che ha dichiarato che manca oggi è il rispetto, delle regole, delle decisioni e della lealtà sportiva, ma anche delle società sane e per bene che si comportano in maniera giusta. Se poi chi si comporta bene dev’essere equiparato allo stesso modo di chi cerca scappatoie o si comporta male, allora c’è un problema. Non sappiamo qual è la vera situazione perciò è difficile esprimere un giudizio, ma sappiamo che le regole ci sono e vanno applicate. La seconda cosa che non ci risulta dalle norme che conosciamo è il patteggiamento del Genoa. Se la federazione lo ha accettato ci sarà sicuramente qualcosa che non conosciamo”.

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