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Benevento, Foggia: “Mi prendo le mie responsabilità. Mercato? Fischiavano Insigne e Schiattarella…”

Critiche, responsabilità e mercato nelle parole del direttore sportivo giallorosso in un momento complicato per la Strega

In una lunga intervista concessa a Il Mattino, il direttore sportivo del Benevento Pasquale Foggia ha parlato delle difficoltà della stagione giallorossa, raccontando il suo punto di vista sul campionato della Strega. Un momento complicato per il club di via Santa Colomba tra difficoltà di classifica e necessità in arrivo dal mercato, tra entrate e uscite.

PERUGIA“Col Perugia è stata una delle peggiori partite degli ultimi anni, un campanello d’allarme per noi tutti. A caldo mi è venuto da pensare a mille cose, poi quando ritrovi lucidità devi razionalizzare, mettendo da parte rabbia e frustrazione. Quello visto contro il Perugia non può essere il vero Benevento”.

MOMENTO DIFFICILE“Il momento più difficile della mia carriera da direttore sportivo? Sicuramente. Dalla A siamo retrocessi in malo modo, ma per buona parte del campionato avevamo fatto grandi cose. I momenti di crisi fanno parte del percorso di ognuno di noi: in B ci sono squadre con rose di categoria superiore, partite con ben altri obiettivi, che arrancano. Non bastano i nomi per creare l’alchimia giusta”.

RESPONSABILITA’“La classifica non mente, mi prendo le mie responsabilità. Ma questa è la stessa squadra cui ai primi di settembre, i quotidiani nazionali più importanti assegnavano un voto tra i più elevati nel pagellone del calciomercato. Il mio mestiere è legato ai risultati, ma sfido chiunque a dire che Veseli, Glik, Acampora, Viviani, Ciano, Forte, Simy, Farias siano dei “brocchi”. Gli infortuni ci hanno condizionato. Si opera in buona fede e nella convinzione di aver fatto il massimo, ci può stare che qualcosa non funzioni. L’importante è rendersene conto e provare a rimediare”.

GIOVANI“Eravamo persuasi di fare un campionato dignitoso con Caserta, puntando sui giovani. Quando ci siamo accorti che non andava, abbiamo modificato le strategie e cambiato guida tecnica. Erano trascorsi 5 anni dall’ultimo esonero. Nel mirino giocatori come Koutsoupias e Kubica, che finora non sono riusciti a dimostrare di valere l’investimento. Parliamo tanto di giovani da lanciare, ma se dopo tre spezzoni di partita diciamo che sono scarsi non cresceremo mai. Questa società attua da sempre una politica diversa, sarebbe semplice lavorare con soli prestiti”.

CRITICHE“Noi cerchiamo di patrimonializzare evitando, se possibile, di valorizzare atleti altrui. Perché capitano situazioni come Vogliacco, che il Genoa ha voluto tenersi. Koutsoupias lo volevano in Premier e Bundesliga, Kubica è un 2000 con 9 reti e 3 assist in un solo anno, Cannavaro lo conosce bene perché era sul punto di allenare la nazionale polacca e sarebbe stato tra i suoi convocati. Sono piccolo, ma ho le spalle larghe. Due anni fa ero il più bravo di tutti, ora sono diventato il peggiore. Vivo da 30 anni in questo mondo e so che fa parte del gioco. Accetto le critiche, mi dà fastidio ricevere attacchi gratuiti, con parole offensive verso la persona”.

PLUSVALENZE“Va ricordato ogni tanto che il Benevento in questi ultimi anni ha venduto giocatori e monetizzato, di incentivi all’esodo ne avremmo fatti forse 2 in 5 anni. Abbiamo realizzato decine di plusvalenze: per esempio con Caldirola, preso a zero e ceduto a oltre un milione, e con Montipò, arrivato dal Novara retrocesso. Talbi lo abbiamo soffiato gratis a Lazio e Udinese, ha giocato i Mondiali ed è titolare in Ligue 1, lo abbiamo venduto a un milione perché dopo la retrocessione non potevamo tenerlo. Su 25-26 calciatori ne abbiamo sempre avuti minimo una ventina di proprietà”.

MERCATO“L’avallo del presidente c’è sempre, è la principale fortuna che ha il Benevento. Interverremo laddove ne riscontreremo il bisogno, è evidente che servano correttivi. Ma non possiamo pensare solo di innestare a prescindere, qualcosa va fatto anche in uscita per non ritrovarsi con 40 giocatori sul groppone”.

ATTACCANTI“Se guardiamo ai nostri attaccanti, atleti che sulla carta hanno nelle corde dai 12 ai 15 gol in media, siamo sicuri di trovarne altri superiori che siano disponibili? Accetto consigli. Chi ha quelli che stanno facendo bene a gennaio non se ne priva. Che i nostri stiano facendo male è cosa certificata: ma non posso credere che siano questi. E mi riferisco pure ad altri elementi. Leverbe sta faticando, lo scorso anno era tra i migliori difensori della categoria. Simy ha segnato 70 gol tra A e B in 5 anni. Forte lo vuole mezza B, anche squadre in che aspirano alla promozione diretta. Il rischio è che lo si ceda dinanzi ad un’offerta importante, prendendo poi un altro senza che le cose cambino. E questo ragionamento si può fare con quasi tutti i giocatori della rosa”.

EQUILIBRIO“Fischiavano Insigne al primo pallone toccato, ora lo rimpiangono. Schiattarella siamo stati costretti a mandarlo via perché era diventato il capro espiatorio, ora ci dicono che è indispensabile. Nel calcio servono equilibrio e scelte ponderate. Ma dico ai tifosi, stateci vicini, ci riprenderemo. A gennaio comincia un nuovo campionato”.

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