
I giallorossi condannati da Moreo e Tramoni, mentre Perugia, Venezia e Cosenza raccolgono vittorie pesantissime
Quello di Pisa assomiglia tanto a un viaggio crepuscolare per il Benevento che non solo perde l’ennesima partita (2-0 il risultato finale, tredicesima sconfitta stagionale per i giallorossi), ma vede ulteriormente allontanarsi la salvezza, perché il Cosenza va a vincere a Frosinone, il Venezia espugna Ascoli e il Perugia si impone a Cittadella. Peggio di così non poteva andare per la Strega.
Ce n’è abbastanza per guardare la classifica e farsi prendere da una rassegnata tristezza, ma al di là di quelli che sono gli effetti sulla graduatoria, ad allarmare è soprattutto l’atteggiamento con cui i giallorossi interpretano una gara di vitale importanza. Deciso il passo indietro rispetto alle ultime partite, di una squadra svuotata di energie e di idee, ma soprattutto di determinazione, nonostante nel tabellino alla fine si contino quattro ammonizione e un’espulsione per il Benevento.
Una Strega sempre passiva e incapace di creare la minima apprensione alla difesa avversaria, come dimostrano le zero conclusioni verso la porta del Pisa (se si fa eccezione per un tiro telefonato di Karic nel primo tempo). A questo, ci si aggiunge la svagatezza difensiva, come in occasione del vantaggio dei nerazzurri, arrivato con il Benevento momentaneamente in dieci, con Acampora fuori per farsi medicare dopo uno scontro di gioco: Moreo brucia sul tempo Leverbe e porta i suoi avanti.
Nella ripresa, Stellone dalla tribuna prova a scuotere i suoi, mandando in campo Letizia e Pettinari per Pastina e Karic, ma i risultati sono sconfortanti. Perché nel secondo tempo, il Pisa resta padrone del campo e trova il raddoppi con Tramoni, bravo ad approfittare sia dell’assist sontuoso di Torregrossa che dell’ennesima dormita della retroguardia. Così cala il sipario sulla partita e probabilmente pure sulle speranze salvezza della Strega, almeno per quanto riguarda la strada principale.
