Debutto in giallorosso per l’esterno arrivato dal Pisa, protagonista in positivo e in negativo nel match contro il Venezia

Lanciato a sorpresa nella mischia nella gara decisiva per la corsa salvezza del Benevento, il nuovo arrivo Roko Jureskin ha messo in mostra pregi e difetti contro il Venezia. Per lui un ruolo prezioso nel gol del momentaneo pareggio giallorosso ma anche le difficoltà in fascia nel duello con Candela, poi fatale per il colpo del ko della Strega.

Alla sua sesta presenza in Serie B, l’esterno croato classe 2000 ha impiegato diversi minuti per entrare in sintonia con i suoi nuovi compagni e con le idee tattiche chieste dal tecnico Fabio Cannavaro. Uno step di difficoltà in più per lui anche nel trovare l’intesa vincente con l’altro nuovo arrivato, Alin Tosca, in una corsia mancina completamente ridisegnata dall’allenatore del Benevento.

Nella sua partita contro il Venezia tanti i cross a referto dalla fascia sinistra (8) ma solo 3 precisi. Prezioso l’angolo calciato sul finire del primo tempo che ha portato al pareggio di Tello: una decisione quella di affidargli la bandierina che denota qualità importanti nel cross, in mostra solo a sprazzi. Da delineare sia il feeling con i compagni sia le distanze con l’avversario: troppa libertà concessa allo spunto di Candela per il 2-1 di Pohjanpalo in un’occasione innocua trasformata in oro dall’attaccante del Venezia.

Nella sua partita 57 i palloni toccati, 65,5% di precisione nei passaggi e il 60% di duelli vinti, senza però successi nei contrasti aerei. Questo il ritratto di Roko Jureskin dopo Benevento-Venezia, tra potenzialità e limiti sulla fascia della Strega.