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Il pari di Benevento e la promozione, Pagliuca racconta le sue emozioni

Il tecnico delle vespe ha parlato in conferenza stampa al termine del derby del 'Ciro Vigorito'

Serviva un punto alla Juve Stabia per chiudere il discorso e festeggiare la serie B. Un pareggio arrivato al ‘Ciro Vigorito’ nel derby con il Benevento. La formazione di Guido Pagliuca esce indenne dal confronto con l’undici di Gaetano Auteri, centrando uno zero a zero che basta a tagliare il traguardo. Il tecnico delle vespe ha commentato nel post partita quanto successo sul rettangolo di gioco, senza nascondere la gioia e l’emozione per la vittoria del campionato, presentandosi in sala stampa insieme al suo staff.

EMOZIONI – Sono felice per lo staff, è sempre stato al mio fianco. E’ giusto siano con me perché, dopo i ragazzi, sono i primi artefici di questa cavalcata. Il gruppo ha valori tecnici e morali unici. Insieme siamo riusciti a fare una cosa a cui nessuno pensava, ma in un momento del campionato ci siamo detti di iniziare a pensare in grande guardando al quotidiano. Siamo stati bravi in un campionato devastante, all’inizio c’erano sette, otto squadre che dovevano giocarsi la vittoria e invece siamo stati eccezionali. Dedico la vittoria alla squadra e al mio staff. Lo dedico a mia moglie e mio figlio, ai miei genitori. Sono contento per Castellammare, per la curva e per il paese. La cavalcata l’abbiamo fatta tutti insieme, crescendo di giorno in giorno.

QUALITA’ – Abbiamo giocato 28 partite di bel calcio, le altre le abbiamo fatte lottando, ottenendo risultati che ci hanno portato in alto. Siamo stati sempre equilibrati e umili, come da nostro dna.

PAREGGIO – Il punto ci ha permesso di centrare l’impresa. Sapevamo che era una partita difficile e i tifosi ci hanno sostenuto, prima della partenza è venuta una delegazione della Curva e questo ci ha riempito di autostima. Un plauso alla società, ci è sempre stata vicina e non ci ha fatto mancare nulla. Se abbiamo ottenuto questo risultato è merito di tutti, anche della squadra invisibile. Questo risultato è il frutto dell’unione di tutte le parti, un valore aggiunto che ci ha permesso di vincere un campionato, a luglio, impensabile.

PERCORSO – Sono partito dai giovani e, anno dopo anno, commettendo anche degli errori soprattutto caratteriali, sono arrivato in serie B. Per me è un orgoglio e questo viaggio non l’ho fatto da solo ma con gruppi fantastici. Da questa annata ne esco migliore e questo mi fa molto piacere.

MOMENTO DECISIVO – La forza è stata che nessuno della società, dell’ambiente e dei giocatori è mai sceso in campo dicendo ‘vinciamo’. Siamo stati la squadra più giovane e con il quindicesimo budget del campionato, ci siamo voluti migliorare giorno dopo giorno. Siamo stati organizzati e responsabili, le componenti si sono incastrate tutte e siamo riusciti a fare questa impresa.

FISCHIO FINALE – La prima immagine l’ho dedicata ai miei amici che da Cecina sono venuti qui. Poter condividere una vittoria è una delle cose più belle della vita. Non c’è niente di più bello e io credo molto nell’amicizia.

GIOCATORI – La società ha puntato su questi giocatori, averli ritrovati ci ha forse facilitato il cammino. Il calcio, però, è un continuo migliorarsi e da domani ci metteremo a studiare qualcosa di nuovo e vedremo se proporlo già da subito.

PRESSIONI – I ragazzi hanno lavorato bene, il merito principale è il loro. La società non ci ha mai messo pressioni, l’ambiente ha capito e lo staff ha mantenuto la giusta concentrazione. Ai ragazzi è stata data la possibilità di vivere un’annata senza stress, a differenza mia.

BENEVENTO – Faccio i miei complimenti, è una squadra forte che gioca. Ha una società fortissima alle spalle. Faccio i complimenti a tutte le squadre che hanno lottato con noi, dal Picerno al Tarano, passando per l’Avellino. Secondo me è stato un campionato equilibrato verso l’alto, tosto e molto difficile.

ASPETTO POSITIVO – La cosa bella è che pochi dei calciatori in rosa avevamo mai lottato per un campionato. E’ stato l’aspetto più bello, la cavalcata più importante di un gruppo giovane.

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