5 allenatori diversi in panchina, 48 calciatori schierati e il dramma della Serie C. Il 2023 è stato l’anno più brutto della storia recente giallorossa: per la prima volta sette anni dopo il sogno del 30 aprile 2016, il Benevento ha riassaporato sulla propria pelle l’incubo della terza serie. La caduta fragorosa degli dèi che nei primi giorni del 2021 sembravano quasi aver messo nel mirino l’illusione di un appuntamento galante con l’Europa e che, due anni più tardi, hanno salutato tra le lacrime anche la Serie B, cancellando ora dopo ora tutti i progressi compiuti nelle serate più belle.
365 giorni di svolte posticipate, di esami falliti, di sconfitte dolorose e di vittorie effimere. Dall’arrivo di Fabio Cannavaro in panchina al ritorno di Gaetano Auteri passando per Roberto Stellone, Andrea Agostinelli e Matteo Andreoletti. Progetti scritti su carta, annunciati al grande pubblico, accartocciati e cestinati nel solito impeto del voler riconquistare tutto nel minor tempo possibile, come a voler ridurre la sofferenza per tornare sin da subito a splendere.
IL 2023 DEL BENEVENTO, DAL COSENZA AL CATANIA
Dal pareggio di Cosenza del 15 gennaio, innescato dal gol di Ciano e dal pareggio a tempo quasi scaduto di Vaisanen, al ko rumoroso del “Vigorito” contro il Catania nel 4-0 del 23 dicembre. In mezzo una storia ricca di colpi di scena, di cadute fragorose, di vittorie effimere e di delusioni continue. L’esonero di Cannavaro e Foggia, arrivato dopo la sconfitta contro il Venezia nell’ennesimo scontro salvezza fallito, e la scelta di Stellone, protagonista solo contro il Brescia prima dell’ultimo tracollo giallorosso.
Le sconfitte nell’ordine contro Pisa, Bari e Spal porteranno però anche all’esonero di Stellone, mai davvero in grado di svoltare la stagione giallorossa. Con la sconfitta nel match ball del “Vigorito” contro gli estensi le dimissioni dell’allenatore e la scelta di affidare la Strega ad Agostinelli. Un briciolo di anima e speranza per quel Benevento, crollato definitivamente a Cittadella quando arrivò la matematica retrocessione in Serie C e l’agguato in autostrada al pullman della Strega, rischiando il dramma in viaggio.
Da lì la scelta di ripartire da Carli come direttore tecnico e Andreoletti in panchina. Un nuovo inizio appesantito dal mercato ingolfato, tra contratti ingombranti e mal di pancia da smaltire. Gli addii di Letizia e Schiattarella, le conferme di Improta, Ciano e Paleari, le logiche di mercato di Acampora, Moncini e Viviani e la convivenza forzata di Tello: questo, e tanto altro, nei giorni torridi in cui Carli e Andreoletti hanno ridisegnato il Benevento. Un progetto orientato su alcuni giovani di proprietà – Pastina, Talia, Alfieri i nomi più gettonati dell’estate – che sfocerà però in un carrozzone da 33 calciatori in cui troveranno spazio novità interessanti, come il sannita Meccariello, e ritorni da occhi lucidi, come Marotta e Ciciretti.
Dalla Turris al Catania, 19 partite che segneranno l’inizio e la fine dell’era Andreoletti. In mezzo, 12 risultati utili consecutivi e un ciclo nero che porterà all’addio del tecnico in un periodo reso ancor più cupo dal caso scommesse che ha coinvolto Pastina e altri ex giallorossi. A pochi giorni dalla fine del 2023 l’annuncio di Auteri come nuovo allenatore del Benevento: un ritorno al passato per cancellare i drammi dell’ultimo anno e ricominciare a sognare.
