Indagini in corso in casa Benevento per il caso scommesse che riguarda da vicino Christian Pastina. Il difensore giallorosso è finito nell’occhio del ciclone, insieme ad altri 3 ex tesserati della Strega, per la violazione dell’articolo 4 della legge 401 del 1989. La norma parla di “esercizio abusivo di attività di giuoco o scommessa” e spiega, nel dettaglio, che:
“Chiunque esercita abusivamente l’organizzazione del giuoco del lotto o di scommesse o di concorsi pronostici che la legge riserva allo Stato o ad altro ente concessionario, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Alla stessa pena soggiace chi comunque organizza scommesse o concorsi pronostici su attività sportive gestite dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dalle organizzazioni da esso dipendenti o dall’Unione italiana per l’incremento delle razze equine (UNIRE)”.
SCOMMESSE BENEVENTO: COSA RISCHIA PASTINA
Reclusione da sei mesi a tre anni o un’ammenda che può raggiungere il milione di lire, come specificato in Gazzetta Ufficiale: una multa dunque irrisoria, considerando il confronto in euro. Questo lo scenario che vede al centro dei riflettori Christian Pastina dopo la perquisizione della sua abitazione avvenuta nella mattinata di ieri da parte della Guardia di Finanza.
Le indagini in corso, al momento, dovranno appurare se le scommesse sono state effettuate su partite di calcio e, in particolare, su incontri del Benevento. Solo in questo caso, il calciatore andrebbe incontro a una squalifica, come nei casi di Fagioli e Tonali accertati nei mesi scorsi.