A margine della conferenza stampa di presentazione del ‘Progetto Play District’, tenutasi presso l’aula magna dell’Università Giustino Fortunato, il presidente del Benevento, Oreste Vigorito, si è concesso ai microfoni dei giornalisti presenti, parlando del momento della formazione giallorossa: “Si è legata al Benevento Calcio più gente adesso in Serie C che in passato in B – le parole del massimo dirigente del club di via Santa Colomba – Non mi si dica che dipende dai risultati, perché era in partenza a esserci un sostegno inferiore, prima di sapere che avremmo fatto quell’anno infernale che poi abbiamo fatto. Forse però è servito”.
Il patron argomenta il suo punto di vista: “Fate una riflessione come l’ho fatta io. Ni 16 anni precedenti, non avevo mai vissuto un’esperienza del genere. Quello dell’anno scorso è stato il primo negativo: mi sono trovato come quel contadino che a ogni stagione benedice il raccolto, ma che alla prima annata negativa non sa cosa fare. Probabilmente ho subito la stessa sorte. E’ stata la prima volta che mi sono trovato di fronte a una marea di problemi, che riguardavano calciatori, strutture, allenatori, dottori, fisioterapista e me stesso. A quel punto la riflessione è stata: azzero tutto o me ne vado? Poiché io amo il calcio dovunque fatto, in piazza, nel campo dell’Avellola o al ‘Vigorito’, ho preferito ripartire da zero, assumendomi tutti i rischi del caso. Qualcuno poco attento pensava che avremmo ripetuto gli stessi errori, invece abbiamo tentato di affidarci a quelle figure che, in base al percorso fatto nella loro carriera, ritenevamo idonee al nostro progetto. Abbiamo preso un direttore sportivo che lavora dieci ore al giorno e che soprattutto non fa danni; è uno molto attento, esperto, ha portato avanti società con una filosofia che ben si sposa con le mie idee. La gente lo sta apprezzando, questo percepisco dal sostegno che la tifoseria ci sta dando. Evidentemente dovevamo ricominciare da zero. Noi lo abbiamo fatto per provare a ricostruire qualcosa”.