Il provvedimento preso nell’ambito di una campagna lanciata dei ministeri dell’Interno e dello Sport e dalla Figc
Un’intesa trasversale tra calcio e politica per “rafforzare le azioni di contrasto al fenomeno, intervenendo con iniziative mirate che coinvolgono istituzioni, tesserati e tifoserie”. E’ il frutto di una campagna contro l’antisemitismo lanciata dai ministeri dell’Interno e dello Sport e abbracciata anche dalla Figc. Tra i vari impegni presenti nel documento c’è anche il divieto per le società calcistiche di assegnare il numero di maglia 88 (richiamo esplicito alla simbologia nazista nella doppia H di ‘Heil Hitler’).
Negli anni sono stati diversi i calciatori del Benevento che hanno scelto di stampare l’88 sulla propria maglia. L’ultimo in ordine di tempo è stato Francesco Forte che optò per questo numero al momento del suo arrivo nel Sannio, nel gennaio 2021, per poi confermarlo nella stagione successiva. In passato, hanno fatto la stessa scelta anche Luca Antei e la meteora Amadou Diambo. Dalla prossima stagione, nessuno potrà decidere di fare altrettanto.
“È la finalizzazione di un obiettivo che ci siamo posti alcune settimane fa – le parole del Ministro dell’Interno Piantedosi -, una risposta adeguata ed efficace a un intollerabile pregiudizio che, ancora troppo spesso, si manifesta nei nostri stadi”. “Lo sport è una difesa immunitaria sociale e come tale va rafforzato anche dal punto di vista educativo e formativo – ha spiegatoil Ministro per lo Sport e i Giovani, Abodi -. L’impegno contro l’antisemitismo andrà allargato a tutte le altre discipline sportive”.
Sulle stessa linea il presidente della Figc, Gabriele Gravina: “Il calcio è unito nel contrasto all’antisemitismo e a ogni forma di discriminazione. Lo sport deve essere sempre più inclusivo e uno straordinario veicolo di messaggi positivi”. Per il Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Giuseppe Pecoraro, “il risultato potrà essere ancor più efficace grazie all’applicazione che verrà data dalla Federazione”.