Nel calcio dei furbetti, specchio di un Paese da sempre incline ai sotterfugi, accade anche questo, ossia che un club pieno di debiti, che non ha pagato gli stipendi ai tesserati e che rischia il fallimento, possa decidere il futuro di un’altra società, favorendo l’ammissione al prossimo campionato di una squadra a discapito di un’altra. Proprio così. Perché grazie a un meccanismo oggettivamente privo di un criterio normativo equo – oltreché logico, ma sarebbe chiedere troppo – un club dal destino segnato può comunque inviare una domanda d’iscrizione fittizia, cioè priva di fideiussione, nella migliore delle ipotesi.
Lo scopo di tutto ciò? Inesistente, perché la manovra è destinata al nulla, sebbene qualcuno racconterà che sia un estremo tentativo di evitare la liquidazione giudiziale. Le uniche conseguenze impatteranno sulle altre squadre, ossia su quelle che ambiscono a occupare il posto nell’organico di Serie C rimasto vacante. E qui viene il bello.
Perché se l’anno scorso ad avvantaggiarsi di questa situazione era stato il Milan Futuro, stavolta a beneficiarne sarà un’altra seconda squadra, ossia l’Inter Under 23, e il Ravenna il cui vicepresidente è Ariedo Braida, da anni grande amico di Massimo Cellino. Un favore involontario. Chi ne finisce danneggiato due volte è invece il Caldiero Terme che dopo la retrocessione sul campo sperava nella riammissione, possibile solo per la rinuncia di almeno due società ad iscriversi al prossimo campionato, visto che la prima in graduatoria era la Pro Patria.
Eccola la beffa, perché Spal e Brescia sono fuori dai giochi, ma come detto hanno ugualmente presentato domanda d’iscrizione, pur sapendo che la stessa non verrà in alcun modo presa in considerazione. Così a festeggiare sono la potente Inter Under 23 e il ‘piccolo’ Ravenna che però ha come presidente Ignazio Cipriani, pronipote del fondatore del celebre Harry’s Bar di Venezia e nipote di Raul Gardini, e come vicepresidente Ariedo Braida. Se non è un’ingiustizia questa…