I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia, con il supporto dei reparti territoriali competenti, hanno eseguito perquisizioni personali e locali in 11 province italiane: Brescia, Milano, Arezzo, Massa Carrara, Roma, Napoli, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza e Taranto.
L’operazione, coordinata dalla Procura Distrettuale, riguarda 25 soggetti indagati (11 persone fisiche e 14 giuridiche), accusati a vario titolo di essere coinvolti nella commercializzazione di crediti IVA inesistenti e in attività di riciclaggio.
Secondo quanto emerso dalle indagini delle Fiamme Gialle, il meccanismo prevedeva l’utilizzo di società inadempienti dal punto di vista fiscale, prive di sedi operative reali e riconducibili a soggetti con precedenti penali in ambito tributario. Attraverso queste società sarebbero stati generati crediti fiscali fittizi per oltre 4 milioni di euro.
I crediti venivano poi ceduti a società reali tramite un’entità “veicolo”, consentendo loro un illecito abbattimento del carico fiscale. Tra i beneficiari figura anche il Brescia Calcio S.p.A..
La società “veicolo”, con sede dichiarata a Milano, sarebbe risultata priva delle autorizzazioni necessarie per operare nel settore finanziario e priva di una reale struttura imprenditoriale. Le indagini avrebbero inoltre fatto emergere il coinvolgimento di uno studio di professionisti operante nel territorio bresciano, che avrebbe avuto un ruolo chiave nel meccanismo di cessione e gestione dei crediti inesistenti.
Nel corso delle perquisizioni è stata sequestrata documentazione utile per verificare la responsabilità amministrativa delle aziende coinvolte, in base ai modelli organizzativi previsti dal decreto legislativo 231/2001. I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base degli elementi probatori finora acquisiti. Si ricorda che, fino a sentenza definitiva, vale il principio della presunzione di innocenza per tutti i soggetti coinvolti.