Il mondo delle criptovalute dietro il caso del mancato pagamento dei crediti fiscali, che ha portato a penalizzazioni in campionato per Brescia (con conseguente retrocessione in Serie C) e Trapani: è quanto rivelato in un’inchiesta del settimanale L’Espresso. I proprietari dei due club si dichiarano truffati da tale Gianluca Alfieri, un venticinquenne con parecchie referenze fasulle, a cominciare dalle attestazioni di settore Bankitalia e dalla presunta sede legale della sua società in via Monte Napoleone a Milano. Alfieri ha venduto crediti di imposta inesistenti e ha incassato il bottino su un conto corrente di Finom, un’istituzione di moneta elettronica (Emi) con sede a Cipro, autorizzata dalla banca centrale olandese e fondata dal russo Oleg Laguta, ex di Sberbank, assieme a tre connazionali. La vicenda segna il debutto dei crediti fiscali e del mondo delle criptovalute nel sistema calcio.
Nonostante la situazione, Alfieri e i suoi danti causa hanno bussato a molte porte e sono riusciti a piazzare crediti fiscali anche al Trapani, squadra di Lega Pro con ambizioni di promozione nella serie cadetta. L’Espresso ha saputo che, nel periodo settembre-febbraio della stagione 2024/25, nove squadre professionistiche hanno fatto ricorso ai crediti fiscali per le imposte Irpef e Inps dovute.
Queste operazioni sono passate al vaglio della Covisoc e, di conseguenza, dell’Agenzia delle Entrate con risultati diversi. Tre club sono nei guai: il Brescia e il Trapani, oltre al Taranto che è già stato escluso. Fra le altre, alcune hanno compensato cifre irrisorie, per esempio il Pescara che lotta per la B. Ascoli e Latina hanno contabilizzato somme più consistenti.