Benevento, calciatori sul banco degli imputati. Sono davvero gli unici responsabili?

I colpevoli sono lì, esposti al pubblico ludibrio. E gli altri? Società, direttore tecnico, allenatore: tutti immuni da responsabilità?

Habemus colpevoli”. È quanto stabilito dal conclave di Confindustria, sede meno nobile rispetto alla Cappella Sistina. Non cardinali, ma figure cardine del Benevento hanno individuato i responsabili del tracollo giallorosso. Ci sono nomi e cognomi ben precisi, dati in pasto alla gogna mediatica per giustificare un’annata da record di una squadra capace di dilapidare vantaggio e titolo d’inverno, in grado di chiudere la stagione regolamentare in sesta posizione, venendo eliminata al primo turno play off.

Non vogliamo sindacare se la decisione di mettere in ferie forzate diversi calciatori sia giusta o sbagliata, ma è evidente che si tratta di una scelta orientata soprattutto al futuro che al recente, triste passato. Prendiamo ad esempio Meccariello, giusto per fare un esempio, come avrebbe potuto incidere sul tracollo un giocatore che di partite ne ha disputate appena quattro?

L’attenzione generale è stata spostata di colpo su quei calciatori che vanamente continuano a presentarsi all’antistadio chiedendo di potersi allenare, trovando una porta sbarrata a frenarli. Uno scacco al re ponderato, l’intenzione di liberarsi di contratti pesanti in vista della prossima annata. Si sarebbe altrimenti potuto intervenire a gennaio, dando il ben servito a qualcuno per assicurarsi quei rinforzi che avrebbero forse portato a un finale diverso e meno indecoroso.

Calciatori responsabili, dunque, mentre altri continuano a restare ai loro posti, muovendo fili e disegnando il futuro del Benevento. Marcello Carli, di cui si sono perse le tracce non solo durante l’ultima sessione di mercato, ha ancora un anno di contratto e per non oberarlo di lavoro si sta pensando di affiancargli un direttore sportivo di categoria. Una decisione che sconfesserebbe gli ultimi due anni e che, magari, darebbe il via a un altro progetto triennale. Mai dire mai.

Gaetano Auteri, esonerato in fretta e furia per poi essere richiamato e che ora è addirittura in corsa per una conferma. Il tecnico siciliano è forse il meno colpevole, avendo invocato vanamente rinforzi nel momento clou della stagione. Gli si potrebbero imputare, probabilmente, la gestione di qualche elemento della rosa o delle scelte a volte cervellotiche che non hanno di certo giovato. Dalla cacciata a un possibile prolungamento, tuttavia, è un’altra di quelle scelte di difficile interpretazione.

E la società? Tutti immuni da responsabilità? Sembrerebbe di si visti gli ultimi sviluppi. Nella testa resta la conferenza fiume di Vigorito, concetti attesi e dispersi in un mare di dichiarazioni che non hanno chiarito situazioni passate e future. Tutti al loro posto, a lavoro per costruire il Benevento 2025/26. I colpevoli sono lì, sul banco degli imputati. Responsabili certamente, probabilmente non gli unici.

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