Una svolta storica per la Lega Pro. L’assemblea di Lega Pro, a cui hanno preso parte i club di Serie C, ha approvato l’introduzione del salary cap per le società di terza serie. La riforma, i cui parametri non sono stati ancora resi noti, entrerà in vigore in via sperimentale dalla prossima stagione e definitivamente dal 2026-27. Lo ha comunicato la stessa Lega Pro, sottolineando che dopo l’intervento del presidente, Matteo Marani, l’assemblea delle società di Serie C ha accolto gli emendamenti al Codice di autoregolamentazione. Nel corso dei lavori sono stati inoltre illustrati i criteri applicativi della Riforma Zola e le procedure di ammissione al campionato.
“Il salary cap è una delle proposte che ho fatto per il nuovo mandato – così il numero uno della Lega Pro aveva presentato la riforma – dobbiamo modellarlo e capire anche in base a quali sono i modelli in giro per l’Europa, ce ne sono alcuni funzionanti e validi. In generale bisogna mettere il controllo ai costi, perché altrimenti il calcio implode. Con la finanza non a posto non si può fare calcio“.
Del tema ha parlato recentemente anche il presidente Vigorito nella conferenza stampa post Pasqua: “Chi dovesse uscire fuori da questi parametri, non potrà risolvere integrando la fideiussione come accadeva in precedenza, ma verrà sanzionato in termini amministrativi e sportivi, ricevendo punti di penalizzazione in classifica. Se l’anno prossimo io chiamerò il signor Bianco Oreste per chiedergli di venire a giocare a Benevento e lui mi richiede una cifra di 100mila euro, io non posso prenderlo se vado fuori dai parametri del salary cap, che è complessivo. Questa è una riforma voluta e votata dalla maggioranza dei presidenti di Serie C di piccoli club che vogliono fare in modo che le realtà più grandi non possano andare a sviluppare un certo tipo di mercato”.