L’abitudine allo spreco il Benevento non riesce proprio a cancellarla. La formazione giallorossa spreca l’impossibile nel finale e deve accontentarsi anche col Picerno dell’ennesimo pareggio che lascia inalterate le distanze dal quarto posto occupato dal Crotone. Al termine del match, questo il commento di Gaetano Auteri.
ANALISI – “Bisogna rimanere tranquilli, ma dobbiamo essere perseveranti perché il calcio sa gratificare. Continuiamo a lavorare e a sacrificarci perché esiste sempre un Dio che ti gratifica. Le situazioni create e gli errori fatti c’è poco da fare. Ci sono stati diversi episodi arbitrali discutibili in area di rigore, partite come queste magari mandano arbitri meno bravi rispetto a sfide di vertice. Nel primo tempo abbiamo provato a portare pressione e a fare dei break importanti, ma non siamo stati così corali nell’aggressione. Nell’arco della gara siamo cresciuti, abbiamo alzato tanto questa pressione, non gli abbiamo mai permesso di giocare. Loro nel secondo tempo hanno avuto un’occasione, noi ne abbiamo create dieci. Credo che stiamo facendo partite dove anche attraverso piccoli episodi avremmo potuto vincerle. Scrolliamoci di dosso le negatività, ma soprattutto recuperiamo l’essere tutti dentro la partita”
INDIVIDUALISMI – “Ci sono degli attaccanti che in alcuni momenti vedono solo la porta. Ricordo l’occasione di Lanini all’inizio, si fanno delle scelte, ma non c’è assolutamente malizia. La partita era complicata, di fronte avevamo una squadra che ha qualità e che palleggia molto, noi li abbiamo limitati molto, in particolare nel secondo tempo quando abbiamo creato situazioni importanti. Il problema è che siamo stati poco risoluti. Siamo scarsi? No, non è così. E’ un momento che va così, poi servirebbero anche decisioni più coerenti da parte dell’arbitro. Se l’avessimo vinta, lo avremmo fatto con merito”
NUMERI – “Io parlo degli ultimi 15 giorni, vedo i ragazzi tranquilli, qualche volta anche troppo. Non credo ci sia un problema di serenità, sia da parte dei più esperti che dei giovani. Noi ci dobbiamo basare sulle prestazioni. Non vedo questo nervosismo che può sconfinare nella nevrosi. Vedo un altro tipo di atteggiamento che vorrei fosse più perseverante, più determinante: è quella la strada da seguire anche in allenamento. Tutto sommato c’è un ambiente tranquillo. Tutti quanti insieme cominciamo a pensare di spendere qualcosina in più quotidianamente, perché se semini meriti in allenamento, qualcuno nel calcio ti assiste; se semini poco senso di appartenenza o superficialità, puntualmente il calcio ti castiga. Serve un po’ di cazzimma in più da parte di tutti. Qualcuno è sconnesso? In parte è vero. Quando parlo di mettere da parte di bisogni individuali, mi riferisco a questo: niente di particolare o di allarmante, ma il dovere dell’allenatore è fare prevalere gli interessi del gruppo. E su questo presterò più attenzione”
DERBY – “Conosciamo la rivalità con l’Avellino. Di sicuro non andremo a fare le vittime sacrificali, questo è poco ma sicuro”
PERLINGIERI – “Stanotte ha avuto un attacco influenzale, abbiamo preferito mandarlo a casa per paura che potesse contagiare qualche compagno”
PARENTESI PAZIENZA – “Non voglio dare giudizi su cose precedenti, anche perché non conosco bene la situazione. Io mi fermo al mio lavoro. Fino alla gara col Monopoli, anche di fronte a quattro partite non ottimali, questo tipo di atteggiamento lo abbiamo ripreso. E’ vero che dobbiamo essere più cattivi, però io credo che siamo ritornati. Le prestazioni complessivamente le abbiamo fatte, credo che siano corrispondenti a quelle di quando ho lasciato, anzi abbiamo fatto anche meglio. Purtroppo sbagliamo gol che in questa categoria di solito non si sbagliano”
ACAMPORA – “Valuteremo, ha subito un fallo nell’azione in cui si è fatto male e l’arbitro non l’ha segnalato”
