Il Benevento, dopo l’Avellino. La stagione nera di Michele Pazienza si chiude con il secondo esonero in sei mesi, figlio di un rendimento disastroso in linea con quello registrato alla guida della formazione biancoverde.
I numeri parlano chiaro, perché in dieci partite il tecnico di San Severo non solo non è mai riuscito a brindare a una vittoria, ma ha pure raccolto la miseria di sette punti. Quattro in 5 gare da allenatore della Strega, con appena tre gol fatti e cinque subiti. Era riuscito a fare addirittura peggio in Irpinia, dove aveva conquistato un punto in meno rispetto a Benevento, con gli stessi incontri a disposizione e anche lo stesso numero tra reti realizzate e gol al passivo.
Dati che diventano ancora più impietosi se si guarda agli avversari che Pazienza ha dovuto affrontare. In dieci partite, l’unica squadra di vertice con cui ha dovuto vedersela è stato il Cerignola. Per il resto, con l’Avellino ha giocato contro Picerno, Giugliano, Cavese e Latina, mentre con la Strega ha potuto usufruire di un calendario ancora più morbido, visto he ha affrontato Juventus Next Gen, Messina, Latina, Sorrento e Casertana.
Nemmeno questo è servito a interrompere una dieta di vittorie che va avanti ormai da 316 giorni: l’ultimo successo in campionato conquistato da Pazienza resta quello dello scorso 27 aprile, giorno in cui il suo Avellino riuscì a battere per 1-0 il Crotone, grazie a una rete di Patierno.