Un digiuno lungo 99 giorni finalmente interrotto. Dal 23 novembre al 2 marzo: tanto ci ha messo Ernesto Starita per tornare a timbrare il cartellino e per provare a invertire la tendenza della sua esperienza con la maglia del Benevento.
Un’opportunità che si è guadagnato a suon di gol, andando quasi sempre in doppia cifra: 8 reti nel 2020/2021, 9 invece nella stagione successiva, 12 nel 2022/2023 fino alle 12 dei primi sei mesi dello scorso campionato, un exploit che ha attirato su di sé i riflettori delle grandi del girone. Una lotta serrata tra l’Avellino, al quale Starita sembrava ormai promesso sposo, e il Benevento che a gennaio dello scorso anno ha scelto di accelerare nel momento decisivo, strappandolo ai biancoverdi.
Nel Sannio finora non è andata come avrebbe voluto, ma ora Starita può ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il passaggio di consegne in panchina ha regalato una ventata di novità, cercando di ridisegnare quel trend che lo ha visto fin qui subentrare sempre con il match agli sgoccioli. Secondo quanto riportato da Il Sannio Quotidiano, delle 41 presenze con la Strega in un anno, a cavallo di due campionati, 30 sono arrivate dalla panchina. Con il Benevento Starita non ha mai disputato una partita per intero: l’ultima gara da titolare, anche la più corposa in termini di minutaggio, risale al 23 novembre scorso, proprio contro il Taranto. Sono 32 i minuti giocati in media con la maglia giallorossa nelle sue 41 presenze di queste due stagioni. Prima del secondo tempo col Sorrento, l’ex Monopoli aveva accumulato più di 45’ di campo in una gara di campionato solo contro Taranto e Team Altamura, ovvero in 2 incontri su 22 disputati.
Per questo il suo “Avrei voluto incidere molto di più di quanto fatto, vuoi per colpa mia vuoi per il fatto che sono stato impiegato molto poco” assume ancor più senso, perché pesa possibilità e responsabilità affidate alla maglia giallorossa da parte dell’attaccante classe ’96. “So che ho dovuto fare tanti gol per arrivare a Benevento” è una frase che riassume tutta la carica del centravanti napoletano nel voler incidere sulla sua parentesi giallorossa. Una chiamata inseguita per tanto tempo, arrivata alla soglia dei ventott’anni e che ora può finalmente incontrare una svolta decisiva. Per l’armonia ritrovata con un nuovo allenatore, per la posizione in campo più in linea con le sue caratteristiche e per il momento di difficoltà della Strega che può aprire varchi interessanti tra le certezze fin qui granitiche dell’attacco giallorosso. Un’altra chance può arrivare già nel derby con la Casertana, stavolta magari dal primo minuto.