Prima conferenza pre-gara per Michele Pazienza. A quasi un mese dal suo arrivo sulla panchina del Benevento, il tecnico di San Severo parla per la prima volta alla vigilia di un match, nello specifico quello con il Sorrento che per la Strega assume valenza fondamentale alla luce dei recenti risultati.
MOMENTO – “Abbiamo sfruttato quei giorni in cui siamo stati più tempo insieme, sia sul campo che nell’hotel che ci ha ospitato. Abbiamo lavorato principalmente sull’aspetto mentale, senza trascurare quelli tecnico-tattici, su cui bisognerà continuare a lavorare e migliorare. Nelle gare precedenti qualcosa di buono è stato fatto, ma bisogna migliorare e farlo in fretta”
FATTORE MENTALE – “Provo a fare l’allenatore e non lo psicologo, anche se l’allenatore un po’ deve esserlo. Cerco di basarmi sulla mia esperienza passata da calciatore, per capire di cosa c’è bisogno in momenti del genere. La squadra sta vivendo una flessione, questo dicono i numeri e dobbiamo prenderne atto. I ragazzi hanno bisogno di un po’ più di leggerezza e spensieratezza, è quello che continuerò a chiedere loro ogni giorno. Anche domani, dovranno presentarsi in campo per fare una partita di grandissima intensità che è nelle loro corde. La squadra ha un buonissimo serbatoio perché è stata ben allenata e quindi ognuno di loro deve mettere in campo tutto quello che ha. Da questo punto di vista ho chiesto di ritornare a fare ciò che ha permesso a ognuno di loro di indossare la maglia del Benevento, ad avere fame, cattiveria, ambizione. Avendo dei valori tecnici superiori a qualche altra squadra, se riusciamo a mettere le caratteristiche di cui sopra sono sicuro che riusciremo a venirne fuori”
SCELTE – “Le scelte che faccio di volta in volta sono sempre orientate alle sensazioni avvertite nel lavoro settimanale. Nella mia testa c’è sempre l’idea e l’intenzione di dare continuità a un blocco di giocatore per migliorare i sincronismi di squadra che in momenti del genere ti possono dare dei vantaggi. Le valutazioni però di volta in volta vanno fatte, perché chi lavora bene durante la settimana merita di avere spazio e considerazione. Se un calciatore percepisce che non può lottare per una maglia da titolare lavorando bene, poi si fa fatica a chiedergli di avere l’atteggiamento giusto. Per la gara di domani ho ancora qualche dubbio da sciogliere, ma in linea di massima la formazione ce l’ho in mente su 8/11”
CHANCE FALLITE – “La strada da perseguire è quella di continuare a creare più occasioni possibile. In questo momento, gira così, ne dobbiamo prendere atto e andare avanti nella nostra direzione. A questo va aggiunto anche un aspetto importante e determinante, perché spesso e volentieri si attribuisce la mancata finalizzazione al reparto offensivo, ma non è così. Si gioca in undici, nella mia idea non c’è assolutamente il fatto che i gol debbano realizzarli solo gli attaccanti: le partite si vincono attraverso tante situazioni, su cui dovremo lavorare, dando altri input ai calciatori. Analogo discorso va fatto quando si prende gol. Ad esempio, nella partita con il Latina c’è stato un susseguirsi di errori, noi dobbiamo essere bravi a trovare rimedi agli errori dei compagni. Nel momento in cui riusciremo a fare questo, diventeremo più squadra. Dovremo imparare a sporcarci, il mio obiettivo primario è quello. Per fare bene in questa categoria e in questo girone bisogna calarsi nel contesto di una partita di Serie C e in questo purtroppo ancora non ci riesco”
OBIETTIVO – “Le ribadisco ciò che ho detto nella conferenza di presentazione. Ho fatto questa domanda a un calciatore, dal quale mi aspettavo una risposta banale, invece da quel dialogo e da quella conversazione ne sono uscito arricchito e con un pensiero diverso, perché il ragazzo mi ha risposto che in questo momento dobbiamo pensare partita per partita”
SCELTE – “Con il Messina ho provato a mettere come caratteristiche due attaccanti di movimento, che per il loro modo di giocare non danno grandissimo riferimento alle difese avversarie. Simonetti doveva andare a riempire gli spazi che loro avrebbero dovuto creare. E’ un qualcosa che ci ha dato pochissimi vantaggi, avevo bisogno di risposte e non sono state positive, anche se poi i ragazzi ci hanno messo il massimo. La scelta di farlo giocare in quella posizione è stata fatta anche dopo un confronto con lui, chiaramente avrebbe dovuto farlo con le sue caratteristiche. La soluzione di Pinato nasce per alcune situazioni dettate dalle condizioni fisiche precarie di qualcun altro, va detto che in passato lo aveva già fatto”
ASSENZE – “Oltre all’infortunio di Nardi, c’è da valutare ancora Pinato che ha avuto un risentimento all’adduttore. Per il resto, dovrebbero esserci tutti, ma è chiaro che dopo l’allenamento odierno potremo fare valutazioni più approfondite”
RITIRO – “I vantaggi si sono avuti soprattutto dal punto di vista della conoscenza, capire anche qual è il pensiero di ogni calciatore, oltre ad aver avuto la possibilità di lavorare più approfonditamente su alcuni aspetti, anche attraverso immagini. I motivi dell’interruzione del ritiro? Quando si decide e si lavora per il bene della squadra, bisogna valutare tutto, i pro e i contro: in questo è stata fatta un’analisi da chi doveva farlo, ossia dalla proprietà, di ascoltare il pensiero altrui e così ha deciso di sospendere il ritiro perché quei due/tre giorni evidentemente sono stati considerati più che sufficienti per tornare a fare ciò che sappiamo”
SORRENTO – “Di fronte ci sarà una squadra organizzata, dinamica, capace di tenere un’intensità altissima come dimostrato anche nella gara col Cerignola. Non ha grandissima struttura, ma in mezzo al campo e davanti ha giocatori che hanno gamba. Domani dovremo pareggiare la loro intensità, la loro cattiveria e anche la loro umiltà per avere la meglio”
LEADER – “All’interno di questo gruppo ci sono leader carismatici, loro devono dare il via attraverso l’atteggiamento, la parola giusta, toccare le corde giuste per permettere a tutti di venire fuori e trovare la serenità di cui abbiamo bisogno”
CONFRONTO – “Il confronto è avvenuto con tutti coloro che hanno quelle conoscenze e capacità per arrivare alle decisioni che si pensa possano essere quelle più giuste. Tutto ciò che viene deciso, viene deciso per il bene del Benevento, ma purtroppo nessuno ha la certezza”
MANCANZE – “Che la mia squadra nelle proprie corde non ha grosse capacità realizzativa nel gioco aereo è un dato di fatto. Questo può essere uno svantaggio, ma non devo dedicare tante energie a questo; io ho il dovere di lavorare sulle caratteristiche che ho a disposizione, non sulle mancanze. Leader difensivo? Berra è uno di quei giocatori che viene riconosciuto tale dai compagni, attraverso il suo modo di porsi in campo e di giocare, ma anche lo stesso Capellini, così come Tosca hanno fatto buonissime prestazioni. Bisogna anche riconoscere che il Benevento ha subito meno rispetto alle ultime gare”