Probabilmente, a inizio stagione, nemmeno Antonio Prisco si aspettava di diventare un punto fermo del Benevento che si sta giocando la promozione in Serie B. Lo è diventato per merito, sfruttando le occasioni che gli sono state concesse da Auteri, a suon di prestazioni convincenti e di segnali di crescita evidenti.
“Non pensavo potesse accadere tutto così in fretta – ha ammesso il centrocampista giallorosso nel corso di una lunga intervista concessa a Il Mattino -. È stata importante la fiducia della società, dei compagni e del mister. Quando sono rientrato dal prestito, il mio obiettivo era dare il massimo in ritiro, senza immaginare come sarebbe potuta andare. Il mister è stato fondamentale per la mia crescita: ci spinge sempre a dare quel qualcosa in più, personalmente mi chiede sempre tanta intensità in campo”.
Ma determinanti sono stati anche i consigli dei compagni più esperti: “Fin dalle prime volte che mi allenavo in prima squadra ho instaurato un bel rapporto con Gennaro Acampora. Lo ascolto molto, ma come lui, anche Pinato e Berra. Gli esperti aiutano noi più giovani a farci sbagliare meno e a tenerci con i piedi per terra. Siamo un gruppo unito. Con giocatori del loro calibro, così come di Meccariello, Agazzi, Viviani e tanti altri, questa squadra di certo non difetta di esperienza. Noi più giovani aggiungiamo freschezza e spensieratezza. Il nostro sogno è quello di vincere e di far divertire i tifosi, ma ragioniamo partita dopo partita. La strada è ancora lunga”.
Il rinvio di Potenza ha finito per infarcire di impegni il calendario dei giallorossi: “Domenica sicuramente avremmo voluto giocare. Oggi sarà una partita difficile e da non sottovalutare, perché l’Altamura è una buona squadra. I pugliesi meritano i punti che hanno e già all’andata ci misero in difficoltà. Possiamo affrontare queste tre gare serenamente, perché chiunque giocherà farà bene. L’obiettivo è vincere sempre, ma saranno partite difficilissime. Il Potenza sta facendo benissimo, il Foggia non è in un buon momento, ma resta temibile. Non so se sarà un ciclo decisivo, perché mancano ancora tante partite, ma sarà importantissimo. Siamo però i padroni del nostro destino, dobbiamo inseguire solo noi stessi”.
Dal punto di vista delle ispirazioni calcistiche, Prisco ha le idee chiare: “Il più forte di tutti è Andrea Pirlo. Il mio esempio è però Marco Verratti, mi vedo simile a lui nel modo di giocare e come struttura fisica”.