Le pagelle del Benevento: i cambi funzionano, Simonetti jolly

I giallorossi vincono sul campo del Trapani e sono campioni d'inverno, quando la prestazione non è brillantissima ci pensano i top player

Il Benevento è campione di inverno grazie alla vittoria in rimonta sul Trapani. La compagine giallorossa conquista tre punti e allunga il passo in classifica grazie alla doppietta di Lanini che ‘annulla’ l’iniziale vantaggio di Lescano. L’ex attaccante della Reggiana si prende la scena, al termine di una partita non brillante dove la scossa arriva proprio dalla panchina.

NUNZIANTE 6,5 – Attento su Kanoute a inizio partita, compie un miracolo su Carriero. Tra i pali è affidabile, qualche pecca in uscita, ne sbaglia un paio e fa correre qualche brivido lungo la schiena di compagni e tifosi.

OUKHADDA 6 – Nel primo tempo cerca di affondare sull’out di competenza, arrivando anche al cross. Nella ripresa limita le sortite offensive e riesce a essere decisivo sul tentativo di Carriero in piena area di rigore.

BERRA 6,5 – Gara attenta e arcigna per il capitano, chiamato a duellare spesso con Kanoute e l’ex Benevento e Taranto fatica infatti a incidere sulla contesa. Quando c’è da battagliare non si tira mai indietro.

MECCARIELLO 6 – Nel primo tempo appare impeccabile, fino a quando non si perde Lescano sul gol del vantaggio del Trapani facendosi anticipare. Un po’ in affanno in qualche duello, nel complesso però una prestazione positiva considerando il periodo trascorso in naftalina.

FERRARA 5,5 – Ciotti lo mette in apprensione, costringendolo a restare sulle sue. Manca la spinta offensiva, quella che sarebbe dovuta essere il marchio di fabbrica quando arrivato nel Sannio (dal 59′ PERLINGIERI 6 – Il punto di riferimento che mancava all’attacco del Benevento, nonostante una condizione ancora da ritrovare. Entra con caparbietà nell’azione del rigore).

TALIA 5,5 – Ha una buona occasione passata la mezz’ora, la spreca anche per l’intervento di un avversario. Una rara sortita offensiva nell’arco di una gara non semplice, l’aggressività avversaria si fa sentire in mezzo al campo.

VIVIANI 5,5 –  A tratti nervoso, sembra essere smanioso e a volte ha eccessivi impeti di ‘generosità’. Gli si chiede geometria, invece non riesce a far girare la squadra come dovrebbe (dal 59′ PRISCO 6 – Un po’ di meritato riposo sembra giovargli, entra e inizia a scodellare palloni per i compagni senza disdegnare il confronto fisico con gli avversari).

LAMESTA 5 – Quando parte sembra poter creare sempre pericoli, le buone intenzioni però restano solo sulla carta. Non incide, sembra aver perso lo smalto di inizio stagione (dal 70′ STARITA 6,5 – Ha voglia di fare ma il segno lo lascia solo nel finale di partita, quando innesca la ripartenza che porta al gol decisivo di Lanini).

ACAMPORA 6 – Il primo squillo della partita è suo: conclusione alta dal limite. Sbaglia qualche appoggio di troppo per uno del suo calibro, ma è il punto di riferimento della manovra giallorossa. Cala alla distanza (dall’86’ CAPELLINI s.v. – Entra per alzare il muro davanti a Nunziante e blindare la vittoria).

SIMONETTI 6 – Ha sulla testa la palla del possibile vantaggio e la spreca non solo per demerito suo ma per l’ostruzione di un avversario. Inizia esterno offensivo, la chiude da quinto dopo aver fatto anche il terzino sinistro, dimostrandosi un jolly prezioso.

MANCONI 5 – Mai pericoloso, qualche appoggio sbagliato e la conferma di faticare tremendamente da centravanti. Auteri continua a schierarlo in quel ruolo, fortunatamente ha l’accortezza di richiamarlo in panchina dopo una prova decisamente sottotono (dal 70′ LANINI 7,5 – E’ l’uomo partita, torna a prendersi la scena in una notte fondamentale per la Strega. Si conquista il rigore e lo trasforma, ma il pezzo di bravura è il gol del raddoppio che vale il prezzo del biglietto. E non solo…).

AUTERI 6 – La media tra alcune scelte iniziali che non convincono e le sostituzioni che cambiano volto alla partita. Il suo Benevento non brilla in questo periodo, le frecce a disposizione tuttavia bastano e avanzano per fare la voce grossa, allungare in classifica e prendersi il titolo d’inverno.

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