Benevento, Melara inviato speciale nell’ultimo giorno di ritiro: “Ho trovato un ambiente sereno e disteso”

A Roma l’abbraccio con Ciciretti, Marotta e Auteri: "E' come il primo amore, non si dimentica mai"

Come lo sguardo di un fratello maggiore che segue passo dopo passo i suoi ragazzi. Ciciretti e Marotta in campo, Auteri invece in panchina, tutti con quella maglia che Fabrizio Melara ha indossato con orgoglio nella sua tappa giallorossa, conclusa con il grande sogno del doppio salto dalla Serie C alla A.

Peter Pan ha raggiunto nella mattinata di sabato la Strega al Mancini Park Hotel, nell’ultima seduta di allenamento della Strega nel mini-ritiro di Roma. L’occasione giusta per riassaporare i ricordi condivisi e tornare a respirare l’aria di campo e di giorni che contano: “Ho trovato un ambiente molto sereno, tranquillo, cordiale e disponibile – ha raccontato Melara a Il Sannio Quotidiano –, sono davvero contento. Mi ha fatto piacere ritrovare questo clima che negli anni scorsi forse si era un po’ perso così come quest’anno, per una serie di motivi. Un ambiente così sereno per me è fondamentale, perché è tutto il contesto che ti porta a lavorare in campo: se ci arrivi con tensioni o problematiche non riesci a dare il meglio, così come tutta la squadra”.

Incroci amarcord con il tecnico di Floridia e i suoi ex compagni: “Con Amato e Ale ci sentiamo sempre, magari è capitato di vederci anche al di fuori. L’incontro con Auteri? È come il primo amore, non si dimentica mai, no?”, ha scherzato Melara. Ai raggi x anche le condizioni di Ciciretti, non al meglio ma orientato verso il recupero in questa full immersion che porterà ai play off: “Sta cercando di recuperare al meglio, di lavorare nel miglior modo possibile. Lo staff lo sta valutando giorno per giorno per portarlo ai play off nella miglior condizione, potrebbe essere sicuramente una bella freccia su cui poter contare”.

A Benevento il clima ideale per fare bene, mettendo nel mirino la corsa verso la promozione. L’istantanea scattata da Melara racconta perfettamente il clima giallorosso e la serenità che si respira nello spogliatoio: “Sono entrato in fisioterapia, che era il luogo dove passavo più tempo prima dell’allenamento, e ho trovato ragazzi tranquilli, sereni e cordiali. A volte alcune piccole cose portano a delle tensioni o a chiudersi un po’ e non ti permettono di esprimerti al meglio. Invece a Benevento c’è il clima ideale per fare bene, perché il giocatore lo vedi in campo ma non conta poi solo l’allenamento, è tutto il contesto che ti porta ad esprimerti bene in partita. La cosa che ho notato con più piacere è questa: ho trovato un ambiente sereno e disteso, diverso rispetto a quello del periodo recente”.

Strega che affronterà i play off partendo dal suo terzo posto in campionato, una marcia in più soprattutto dal punto di vista mentale: “Partire con un vantaggio non guasta mai, soprattutto a livello psicologico. Dipende però come ci arrivi, se hai tutte le cartucce da sparare, se tutti hanno recuperato e se ci arrivi in fiducia, se i ricambi possono darti qualcosa in più. Questo fa la differenza, e un ambiente così sicuramente ti aiuta a dare tutto. Poi i play off sono sempre un terno al lotto: io dopo un campionato vissuto al primo posto ci sono arrivato da secondo in classifica (nella stagione 2014/2015, ndr) e siamo usciti al primo turno contro il Como che era entrato ai play off per miracolo. Dipende da tante cose, ma un ambiente rilassato è un aiuto prezioso”.

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