Le mosse di Auteri non convincono: al Benevento restano solo i play off

Le scelte (iniziali e a partita in corso) del tecnico siracusano non pagano: la Strega getta al vento un'occasione

Sono bastati pochi giorni al Benevento per far mutare stati d’animo e giudizi. Se il pari di Crotone, nonostante l’allungo della Juve Stabia, aveva convinto per gioco e crescita collettiva, quello con l’Audace Cerignola, maturato tra le mura del ‘Ciro Vigorito’, ha rappresentato l’altra faccia della medaglia. Troppo brutta la Strega per poterla spuntare contro l’organizzata formazione dell’ex Tisci, vicina al colpaccio se la rovesciata di Vuthaj non avesse trovato la traversa sulla sua strada.

Un passo falso dal sapore di beffa per i giallorossi, incapaci di sfruttare i pareggi delle altre formazioni di testa e di mettere le mani sul terzo posto in solitaria. Sorridono solo Taranto e Casertana nel gruppo delle inseguitrici della Juve Stabia, con le vespe che cancellano un’altra giornata dal calendario, rimanendo favorite per la promozione diretta in serie B.

Un obiettivo che, come detto, resta lontano dalle possibilità del Benevento, costretto a rincorrere e, di conseguenza, ad essere perfetto in ogni circostanza. Cosa evidentemente mancata nel turno infrasettimanale, facendo finire di diritto sul banco degli imputati calciatori e tecnico. Se la Strega ha perso un’occasione, lo stesso può dirsi di quei giocatori chiamati a dare risposte concrete per recuperare terreno nelle gerarchie di Auteri. L’allenatore di Floridia, nel post partita, ha ammesso di considerare tutti titolari nella rosa, un bluff a carte scoperte perché l’ossatura del nuovo Benevento è stata ridisegnata a tavolino nel mese di gennaio.

Proprio in quest’ottica sono parse eccessive le otto rotazioni rispetto al match dello ‘Scida’, una rivoluzione vera e propria che non ha portato gli esiti sperati. Eppure fino a dieci minuti dalla fine il risultato sorrideva ai padroni e iniziava a stare stretto agli ospiti. A quel punto sarebbe bastata una gestione più lucida per condurre in porto la nave. A incidere è stata anche la lettura della gara da parte dello stesso Auteri: i primi tre cambi hanno portato allo stravolgimento del tridente offensivo, mentre il Cerignola dominava a centrocampo sotto la guida di Capomaggio. La scelta, insomma, di andare a caccia della seconda rete, un attacco all’arma bianca quando, probabilmente, sarebbe servito riequilibrare le forze in campo. Scelte che non sempre pagano e se in altre occasioni (vedi Virtus Francavilla) era andata bene, contro l’undici di Tisci si è invece pagato dazio.

Responsabilità, dunque, da ripartire tra tecnico e giocatori, ma le decisioni di Auteri potrebbero nascondere una differente chiave di lettura. Al di là delle tre partite racchiuse in una settimana e delle energie da centellinare, l’allenatore potrebbe già ragionare in ottica play off, facendo sentire tutti parte del progetto e permettendo a più calciatori di mettere minutaggio nelle gambe. Una visione ottimistica, per certi aspetti, dopo le delusioni tornate prepotentemente a galla per le ennesime occasioni sprecate.

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