Dellisanti esalta il Benevento: “Può arrivare lontano, che emozione tornare allo stadio”

Il profeta era al Vigorito in occasione del match col Taranto: "La Strega può diventare il nuovo Catanzaro"

Il profeta non ha dubbio: “Al Benevento manca poco per fare come il Catanzaro”. Parole e musica di Franco Dellisanti che giovedì sera era allo stadio Vigorito per la sfida di campionato che ha visto la Strega di Andreoletti portare a casa i tre punti contro il Taranto.

Una partita che ha lasciato diversi indizi per il tecnico di San Giorgio Jonico: “Il Benevento mi è piaciuto – ha dichiarato in un’intervista rilasciata ai microfoni de Il Sannio Quotidianoe si vede che ha un’impronta ben precisa. Quando i giocatori raggiungeranno la forma piena penso possa ambire a posizioni di vertice e sarà tra le candidate per la vittoria finale. C’è ancora qualcosina da mettere a posto ma credo che con le accortezze giuste potrà dire la sua fino alla fine: manca poco a questa squadra per diventare il Catanzaro dello scorso anno e se riuscirà a intervenire su alcuni dettagli credo possa emularlo senza dubbio”.

Merito anche di Matteo Andreoletti: “Sta facendo un buon lavoro, si vede che la squadra ha delle idee e che cerca di svilupparle: nel momento in cui i giocatori avranno assimilato la filosofia del proprio tecnico andrà sempre meglio. I valori non sono ancora usciti fuori, servirà del tempo, ma credo che migliorando la condizione ci saranno ulteriori progressi”.

Resettare era la parola d’ordine da seguire dopo l’amara retrocessione della Strega in Serie C: “Quando ci sono queste situazioni bisogna cambiare il più possibile chi non ha reso come avrebbe dovuto: il Benevento con il suo organico non meritava la retrocessione e in Lega Pro serve gente che ha sacrificio, volontà e attaccamento”.

Gli anni volano via ma nel Sannio resta vivo il ricordo di quel Benevento guidato da Dellisanti, un’immagine indelebile per i tifosi giallorossi e per lo stesso allenatore: “L’affetto e il legame con questa piazza mi gratificano e mi fanno capire quanto di positivo abbiamo fatto col nostro calcio. Eravamo avanti di non so quanto tempo: l’obiettivo era imporre il nostro gioco, giocare nella metà campo avversaria e divertire la gente. Siamo arrivati ad un punto in cui io non parlavo più, la squadra era un computer messo in campo e ognuno sapeva cosa fare in qualsiasi situazione. Poi la città la vivevamo in maniera diretta, c’era un contatto viscerale con la gente”.

Il ritorno al Vigorito di Dellisanti coincide con l’immagine più bella della sua avventura giallorossa: “Vedendo lo stadio giovedì sera ho ricordato quella finale di Lecce: sono immagini che non si potranno mai dimenticare. Il ritorno in città, la gente impazzita di gioia, lo stadio illuminato: per me sono ricordi indelebili”.

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